Genova: picchia a sangue il compagno in mezzo alla strada, se la cava con un "richiamo" verbale
Un episodio di violenza, finito nel sangue, consumatosi all'uscita di una scuola del centro genovese che ha avuto un epilogo incredibile....
Non è una semplice storia di cronaca. E’ il paradosso di una società malata e corrotta dove il più potente e ricco ha sempre la meglio, dove non esiste la parola rispetto e dove la persona rappresenta solo un corpo privo di intelletto e senso morale.
Uno studente diciassettenne pochi giorni fa viene brutalmente picchiato da un suo coetaneo in mezzo alla strada all’uscita di una nota scuola del centro genovese. La causa sembra risiedere in un conto economico rimasto in sospeso.
Lo sfortunato ragazzo viene soccorso dalla polizia chiamata per caso da un passante. Prognosi: frattura del setto nasale. Urge ricovero e intervento.
L’aggressore viene condotto dal preside dagli agenti. La denuncia per aggressione è il minimo che ci si possa aspettare. Sbagliato. Il violento studente è tornato sui banchi di scuola il giorno dopo, "incassando" solo un semplice richiamo verbale dal dirigente. Il compagno è ancora ricoverato con una frattura a naso e mandibola.
Un epilogo davvero paradossale, inconcepibile, disumano. Motivo?
Il padre del violento soggetto è un personaggio di spicco della "borghesia" genovese. Quindi tutto deve tacere. Essere affossato e passare nel dimenticatoio. Non importa che un adolescente sia finito all’ospedale sanguinante con un calcio in faccia e che l'aggressore abbia già all'attivo numerose denunce. L’importante è salvare le apparenze.
Siamo arrivati al degrado di una società ormai priva di etica, morale e senso umano. L’importante è salvare l’apparenza: l’unica cosa che conta.