Nella tarda serata di ieri, pattuglia del Poliziotto di Quartiere in servizio di controllo del territorio, notava tre nordafricani già noti per i loro trascorsi illeciti, i quali erano intenti alla consumazione di alcolici seduti nel dehors di un bar del centro cittadino.

Decidevano, quindi, di procedere al loro controllo. Avvicinatisi al terzetto, procedevano alle rituali procedure atte all’identificazione dei giovani. Mentre due dei tre stranieri consegnavano in tutta tranquillità i documenti, il terzo, dapprima si rifiutava di esibire i documenti e, successivamente, dopo essere stato invitato più volte dagli operatori, con fare sgarbato ed imprecando, si decideva a consegnare una carta d’identità italiana.

A questo punto, essendo in regola con la permanenza sul territorio dello Stato, veniva invitato ad esibire il permesso di soggiorno ed a mostrare il contenuto delle tasche agli agenti. A queste richieste il maghrebino, identificato per HAMRAOUI Said, 31 enne marocchino originario di Fez, pluripregiudicato, in evidente stato di alterazione psicofisica, incurante del fatto di trovarsi in luogo pubblico ed alla presenza di numerosi avventori dell’esercizio, cominciava ad inveire ad alta voce contro gli operatori di Polizia, insultandoli.

Lo straniero, più volte invitato alla calma dai poliziotti e dai due connazionali che erano in sua compagnia, procedeva nel suo delirio aggressivo diretto nei confronti dei pubblici Ufficiali che culminava, infine, in una vera e propria aggressione. Stante la situazione, i componenti della pattuglia si vedevano costretti a cercare di bloccare l’energumeno, operazione non semplice vista la forza fisica e lo stato mentale dello stesso, che si difendeva con calci e pugni all’indirizzo dei poliziotti, uno dei quali veniva sbattuto violentemente sul muro adiacente.

Alla fine, dopo strenua resistenza, si riusciva ad avere ragione dello stesso ed a renderlo inoffensivo e, con l’ausilio della volante nel frattempo intervenuta nel luogo, accompagnato presso gli Uffici del Commissariato ove, dopo le formalità di prassi, veniva dichiarato in stato d’arresto per i reati di resistenza, violenza e lesioni a Pubblico Ufficiale. Gli agenti, visitati dai medici del pronto soccorso, venivano refertati, rispettivamente, con giorni 15 e giorni 10 s.c.. L’arrestato, al termine delle formalità, veniva ristretto nelle camere di sicurezza, in attesa del rito “direttissimo” che si svolgerà stamane presso il Tribunale di Sanremo.