giovedì 18 aprile 2024
25.01.2013 - Donatella Lauria

A PALAZZO DUCALE SI PARLA DI MIRO’ POETA

MIRÒ TRA DADA E SURREALISMO. Questo il titolo del primo incontro del ciclo “Poemirò”, curato da Claudio Pozzani e dedicato ad uno degli aspetti meno conosciuti di Mirò, il grande artista catalano in mostra a Palazzo Ducale di Genova fino al 7 aprile.

L’appuntamento – una delle iniziative collaterali della rassegna “Mirò! Poesia e luce” all’Appartamento del Doge – è per venerdì 25 gennaio alle ore 18 presso la Sala del Munizioniere di Palazzo Ducale. In programma la lettura di testi di Tzara, Bréton, Peret, Eluard, Char, Iliazd, Ponge, Verdet
Joan Miró ebbe una vera e propria attrazione verso la poesia. Nei suoi anni parigini entrò prima in contatto con il nucleo dadaista attorno a Tristan Tzara e, successivamente, entrò nel gruppo surrealista con molta convinzione e genialità, tanto che lo stesso Bréton lo definì "il più surrealista di tutti". Ma Mirò non ha stretto amicizia e collaborazioni soltanto con poeti delle due avanguardie, come André Bréton, Benjamin Peret, René Char, Tristan Tzara, Iliazd, André Verdet, Francis Ponge, Paul Eluard. Infatti con due poeti-chiave della poesia francese contemporanea l'artista catalano ha realizzato dei libri illustrati diventati dei veri e propri capolavori: Les Pénalités de l’Enfer ou les Nouvelles Hébrides (illustrazione di testi di Robert Desnos) e Adonides (su testi di Jacques Prévert).
Lo stesso Miró, infine, scrisse una quarantina di versi nel 1946, pubblicati con il titolo Jeux poétiques, poi rivisto ed edito nel 1971 con il titolo Le Lézard aux plumes d'or.  La rassegna percorre questi tre differenti aspetti della relazione con la parola che ha avuto Mirò, con letture e proiezioni di immagini.


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