venerdì 19 aprile 2024
18.10.2014 - Sergio Pallanca

Arte e Cultura: Giuseppe De Feo, il pittore che amò la Riviera

Il 20 Ottobre 2014 decorre il centenario della nascita dell’artista Giuseppe De Feo.

De Feo nacque a Seregno il 20 ottobre 1914 e là visse ed operò intensamente sino alla sua scomparsa il 6 giugno 2000. Esiste un legame particolare, affettivo, tra la Riviera di Ponente, Sanremo ove lavorò, la città di Ventimiglia e De Feo e la figlia Loredana, Ventimigliese da molti anni, che ha donato a Ventimiglia oltre che l’imponente “Porta del Paradiso” oggi in Piazza Sant’Agostino, la grande “ Figura di Donna” in legno pregiato, che è stata posta all’ingresso della Civica Biblioteca Aprosiana e la “Maternità”, bellissima statua in bronzo,  ora ai piedi della passerella sul Roya. Durante gli anni trenta del ‘900 De Feo ha frequentato l’Istituto Superiore d’Arte della Villa Reale di Monza, Distaccamento dell’Accademia di Brera, sotto la guida di Marino Marini per la scultura, di Raffaele De Grada senior e Pio Semeghini per la pittura, di Vermi per l’arte orafa. Terminata l’Accademia si dedicò al commercio nell’azienda del padre e poi alle costruzioni edili. Dopo gli studi, dunque, aveva accantonato la passione per la scultura e la pittura, a fargli riscoprire l’amore per l’arte fu il suo Maestro, Marino Marini, al porto di Sanremo. Era il 1960, come narra il figlio Michele, De Feo stava pescando quando un uomo gli si avvicinò incuriosito dalla sua figura: di costituzione robusta, di spirito gagliardo e sportivo, era completamente vestito di bianco, quell’uomo, Marino Marini, gli chiese perché pescasse in quella tenuta, e così scoprì che si trattava di un suo ex allievo. L’ex allievo fece presente al Maestro che né dipingeva né, tantomeno, scolpiva da tempo, ormai non ricordava più nulla, il Maestro di rimando: “Se sei un artista devi rimanere a fare arte”. Le parole di Marini gli fecero ritornare in corpo il suo antico amore e così, dopo aver seguito un corso di pittura di nudo a Brera accanto al Maestro, riprese a dipingere e a scolpire.

Vastissima è l’opera di De Feo che iniziò la sua carriera artistica come orafo, la sezione oreficeria della Scuola di Monza era fiorente, egli si ispirò, per la produzione di arte sacra ai pezzi medioevali esposti nel Museo del Duomo di Monza:  “De Feo passando alla scultura non ha mai del tutto abbandonato l’oreficeria, in scultura ama i cavalli, i galli, gli atleti che mette in movimento con contorcimenti anatomici che incidono sulla forma. I galli sono di casa, perché nella sua Brianza i pollai ancora esistono, i cavalli li va a studiare al Parco di Monza. I galli sono litigiosi, superbi e gelosi, i cavalli hanno un passo veloce, sono vicini all’uomo e perché non farli volare come Chagall fa volare i campanili? Sebbene preferisca nella scultura il moto con figure di atleti roteanti nello spazio, la sua arte non esclude la ritrattistica, la statuaria, il bassorilievo ed altro”. Il Museo: Giuseppe De Feo raccolse a Seregno le sue sculture in un Museo aperto al pubblico ma non volle presentarle nel modo classico, “agghindate a festa” ma a mostrare il loro vero volto. “Ci si imbatteva così in una selva di statue, di bronzi, di quadri, di gessi di tutte le dimensioni, accatastate, gettate alla rinfusa, briosamente mostrate nel loro aspetto dimesso. Nato così, per caso, sotto l’assillo e l’urgenza del lavoro quotidiano, il più assurdo e il più fantastico Museo del mondo, dove una foresta di cavalli impennati si scontra con uomini squadrati secchi nella carne, arditamente colti in un gesto, uno sguardo, una proiezione dinamica. Decine e decine di bronzi di tutte le dimensioni coesistono accanto a due-trecento gessi da portare in fonderia, un flusso di quadri di tutte le dimensioni ondeggia accanto ad oggetti d’arte sacra e sculture in legno pregiato, a bozzetti in plastica” dalla Rivista Arte più Arte di Antonio De Bono, 1983. Purtroppo oggi il Museo è chiuso.

Vogliamo accennare ai riconoscimenti ufficiali ricevuti da De Feo, citiamo, per mancanza di spazio, i più eclatanti. Già alla XIII e poi alla XXII biennale di Milano Leonardo Borgese sul Corriere della Sera ne faceva cenno ed elogio, numerosi i premi conseguiti, tra gli altri 1° Premio assoluto della Fiera Internazionale di Milano, 1° premio Assoluto Aosta 2000, 1° Premio Assoluto alla mostra Internazionale di Arma di Taggia. Mostre personali ha allestito a Milano, Roma, Viareggio, Imperia, Mondovì. Tra i vari acquirenti delle sue opere il chirurgo di Città del Capo: Christian Barnard, Martin Luther King, Arnoldo Mondadori, collezionisti americani, svizzeri, italiani, né si possono dimenticare le opere che ornano ingressi di palazzi, ville e piazze d’Italia. Fra quest’ultime, oltre Ventimiglia, a Seregno in Piazza Risorgimento (pannelli della CA.RI.PLO.), al Cimitero (due Cristi di grande suggestione), “Donatori di sangue” in piazza Segni, in Piazza Prealpi il monumento al Carabiniere: una serie di bassorilievi raffiguranti squadroni a cavallo sormontati da una figura equestre, “Italia 98” nei giardini pubblici. Quattro colonne in bronzo dedicate al glorioso “Seregno F.B.C. 1913”, la locale squadra di calcio, destinate ad abbellire il rinnovato stadio di calcio Ferruccio di Seregno. Nel 2004 Loredana De Feo ha donato all’ospedale della Città di Seregno l’opera “Cavalli e Cavalieri” che è stata posizionata nel nuovo padiglione per ragazzi diversamente abili. Infine il monumento ai Caduti di Nassiriya, “L’Eroe” solennemente inaugurato nel 2008 dal Ministro La Russa a Carate Brianza, grande statua equestre in bronzo.

Certamente molto abbiamo tralasciato dell’Artista e della sua Opera ma confidiamo nella volontà della figlia Loredana, benefattrice di Ventimiglia, affinché si possa realizzare, così come oggi a Seregno alla Galleria Civica Ezio Mariani  la mostra “Giuseppe De Feo- Primo Centenario Della Nascita” dal 18 Ottobre  con un Annullo Filatelico a cura delle Poste Italiane presso la sede della mostra Lunedì 20 Ottobre, giorno della nascita del Maestro, una mostra retrospettiva delle opere più significative di De Feo a Ventimiglia che, dopo Seregno, diventi la Città di Giuseppe De Feo.

SERGIO PALLANCA

 

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