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22.11.2013 - Redazione

Domenica con “ Pigna Mon Amour” in città vecchia alla ricerca del carruggio lungo

Domenica prossima Sanremo grazie alla sinergia tra varie realtà culturali cittadine, tra cui la società proprietaria del Teatro Ariston e l’associazione “ Pigna Mon Amour”, coordinate dall’Assessore al Turismo ed alla Cultura  della città, che all’uopo ha messo a disposizione la struttura della Biblioteca Civica, nonché vice- Sindaco Claudia Lolli, prende il via tutta una serie d’appuntamenti calendarizzati al fine di ricordare i novant’anni dalla nascita di Italo Calvino, sicuramente il maggior personaggio matuziano nel mondo della cultura del novecento italiano ed uno degli illustri sanremesi di maggior rilievo nella più che millenaria storia della “ Città dei Fiori”. Si inizierà alle tre del pomeriggio, l’appuntamento è stato fissato da “ Pigna mon Amour” in Piazza dei Dolori nella Pigna, con una caccia al tesoro dal chiaro sapore letterario. Vale, infatti la pena ricordare che Italo Calvino, nato a Santiago de Las Vegas nell’isola di Cuba  il quindici Ottobre del 1923, dispiegò tutta la sua giovinezza nella Sanremo fascista dell’epoca di cui era originario il padre ed amava spesso rifugiarsi nella città vecchia della città a meditare provenendo dalla non lontana Villa Meridiana, dimora di famiglia. Dopo aver frequentato il Liceo Cassini si iscrisse alla facoltà d’agraria, nel tentativo di seguire gli interessi familiari nel campo della botanica, dell’università di Torino. Continuò gli studi nel settore a Firenze. Erano i bui giorni della seconda guerra mondiale. Rientrato a Sanremo il nove agosto del 1943 per partecipare all’epopea resistenziale fu inquadrato nella seconda divisione d’assalto Garibaldi. Dopo la Liberazione ritornò nel capoluogo subalpino ma, come noto, abbandonò gli studi in Agraria e diventò pian piano il grande letterato che tutti conoscono. Morì il 19 Settembre del 1985 all’ospedale di Santa Maria della Scala a Siena dopo poco più di una settimana d’agonia nel reparto di neurochirurgia. Era stato colpito nella sua casa di Castiglion della Pescaia da un ictus al cervello. Iniziò la sua vita da romanziere non dimenticando l’esperienza trascorsa sulle montagne di Sanremo ai tempi della Guerra di Liberazione. La sua prima opera fu infatti “ Il sentiero dei nidi di ragno” interamente dedicato alla Resistenza nell’Imperiese cui diede il la quel medico del capoluogo che risponde al nome di  Felice Cascione ucciso dai nazi- fascisti nel 1944 ad Alto, sui monti di Albenga. L’esempio di Cascione ebbe sempre un forte ascendente sul giovane Calvino. Pur scritto ancora seguendo un acerbo stile neorealistico, differente da quello del Calvino maturo,  “ Il sentiero dei nidi di ragno” già presenta, in nuce, alcuni elementi che caratterizzeranno la produzione successiva dello scrittore come la dimensione fantastica recuperata nel silenzio dei boschi dell’entroterra matuziano e la visione dal punto di vista del narratore che usa gli occhi del giovanissimo Pin che vive proprio, insieme alla sorella prostituta, nel Carruggio Lungo alla Pigna di Sanremo. In realtà Calvino, e qua risiede il fulcro del giallo letterario,  nulla ci dice in ordine alla precisa localizzazione di tale antica strada ne chiaramente si pronuncia in ordine al paese in cui essa si trova ma, dal momento che ogni qualvolta fece riferimento all’amata Sanremo ed ai suoi personaggi mai ne pronunciò apertamente il nome come nel caso del Cosimo di Ombrosa cioè il Barone Rampante, identificabile con un rampollo di una famiglia nobile, forse i Borea d’Olmo od i Palmari, dell’antica Matuzia, tutto lascia presagire che si trovi nella Pigna di Sanremo rimasta fortunatamente quasi intatta dal 1947, data d’uscita del romanzo, ad oggi. Ora si cerca in una sorta di rebus letterario di identificare il Carruggio lungo. C’è chi dice sia la Via del Popolo, in fregio all’antica chiesa di San Costanzo, al colmo della Città Vecchia oppure altri lo identificano con l’attuale Via Palmari, che dall’antichissima omonima famiglia nobile matuziana prende il nome, che si trova un po’ più in basso e che è un rettifilo collegante Via Romolo Moreno a  Via Luca Spinola. E’, forse, la più lunga strada della Pigna ad avere queste caratteristiche, escludendo Via Palma, ed è sorpassata da archetti di contro- spinta proprio come il Carruggio Lungo del romanzo. Domenica prossima “ Pigna mon amour” cercherà di dare una prima risposta al dilemma. Poi alle diciassette e trenta nel salone di Palazzo Gentili, magione nobiliare sempre in Piazza dei Dolori, magistralmente affrescata dalla scuola del Tiepolo, verrà proiettato un documentario sullo scrittore nobilmente ricordato dai vari personaggi di cultura che lo conobbero e che l’ebbero come amico, primo tra tutti quell’Eugenio Scalari, fondatore di Repubblica, suo compagno di scuola al Liceo classico di Piazza Muccioli, allora là si trovava, nella Sanremo del ventennio fascista.               

Sergio Bagnoli                                                                   


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