Perle di cultura: Genova "uditrice" di una lezione postuma di Francesco Biamonti
Appuntamento sabato 29 alle ore 15 a palazzo Ducale.
Omaggio a Francesco Biamonti , domani pomeriggio, a Palazzo Ducale, dove è in corso la seconda edizione di “Vivere di gusto, economia e cultura dell’homo culinarius”, il Salone della cultura alimentare, presentato nei giorni scorsi in Regione Liguria.
A “Vivere di Gusto” , alle 15,30, nel salone del Minor Consiglio, il presidente dell’associazione amici di Francesco Biamonti Corrado Ramella, insieme con Simona Morando, ricercatrice di letteratura italiana all’Università di Genova, presenterà il docu-film di Francesco Biamonti “L’uomo e l’acqua”, un documentario, poco conosciuto, in cui lo scrittore raccontava del fragile territorio di Liguria.
“L’uomo e l’acqua” è un documentario-intervista a Francesco Biamonti a cura di Roberto Pecchinino realizzato dopo l’alluvione del 2000. Alluvione che ferì il Ponente ligure, da Albenga fino al confine. Bordighera, Vallecrosia, Soldano, San Biagio della Cima furono colpite da frane ed esondazioni dei torrenti.
Biamonti, a partire da quella terribile esperienza che aveva visto avverarsi le previsioni da lui fatte a partire dagli anni ’70, riflette in questo documento sulla fragilità del nostro territorio, sull’urbanizzazione selvaggia e il consumo di suolo, sulle coltivazioni in serra e sull’abbandono delle campagne, sugli interventi non fatti e sulla mancata regimentazione delle acque.
Una testimonianza accorata e lucida di grande interesse non solo perché sottolinea il legame di Biamonti col proprio territorio, ma anche perché mette in evidenza come un uomo di lettere e scrittore avesse osservato e studiato in modo approfondito questo territorio e le sue trasformazioni degli ultimi 50 anni e fosse in grado non solo di fornire una lucida analisi sulle cause del disastro, ma anche di proporre soluzioni, anche pratiche, e percorsi di corretta gestione del territorio.
Francesco Biamonti, scomparso nel 2001, grandissimo scrittore ligure di San Biagio della Cima, nell’Imperiese, è stato ed è una bandiera di una Liguria fragile, racchiusa fra mare e collina.
Una Liguria di “frontiera”, dell’estremo Ponente, che Biamonti ha saputo raccontare e romanzare con grande passione e lirismo, trasmettendo al lettore emozioni, profumi, il rumore del vento e delle onde, con una bravura assoluta.
Tanti gli interventi di Biamonti sul “paesaggio perduto” conosciuto dalle diverse generazioni, una sorta di Eden, raccontava, che gli uomini e, soprattutto gli scrittori, hanno bisogno di ricostruire, sia pure solo immaginandolo mentalmente.