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27.08.2014 - Enzo Barnabà

Personaggi e cultura: "Quando Voronoff morì.....", a cura di Barnabà

Il noto studioso e scrittore ventimigliese Enzo Barnaba ha iniziato una collaborazione con Ponenteoggi. Ecco un interessante scritto su Voronoff e Ventimiglia.

Quando nel 1951 Serge Voronoff morì, la “Voce Intemelia” lo definì “nostro cittadino onorario” e gli dedicò un corposo coccodrillo. Non aveva torto, il chirurgo franco-russo aveva acquistato nel 1925 la villa principesca costruita a Grimaldi una sessantina d’anni prima dal medico inglese James Henry Bennet, l’inventore del turismo sanitario mentonasco, e da quel momento, con l’eccezione della parentesi bellica, vi aveva passato (“svernato”, come si diceva all’epoca) circa sei mesi l’anno. Bennet aveva anche costruito un parco – uno dei primi giardini di acclimatazione della Costa Azzurra – e aveva ospitato la regina Vittoria (vedi la foto del sedile – oggi scomparso – dove, come ricordava la targa, la regnante “si dilettava a contemplare i monti, il mare e il cielo”)*. Dopo essere stata abitata per una decina d’anni dalla signora Watermann, la villa era stata acquistata dal dott. Appenzeller che l’aveva usata come sanatorio. Un sanatoria di lusso come si può vedere dalle due foto inedite allegate (la sala da pranzo e lo scalone che porta al primo piano).**

Voronoff (da poco ricchissimo grazie al provvido decesso della seconda moglie, una petroliera americana) aveva acquistato la proprietà soprattutto a causa del parco dove pensava di creare una “fattoria di scimmie”, una specie di fabbrica di pezzi di ricambio degli organi umani logorati. Le scimmie africane costavano caro e quindi aveva pensato di allevare i primati in Europa. Aveva cercato un luogo idoneo per tutta la Costa Azzurra e si era imbattuto nella tenuta di Grimaldi. Una scelta casuale, che finirà però per legarlo alla frazione e a Ventimiglia.

Spesso veniva in città a scambiare quattro chiacchiere col farmacista Azzaretti che era uno dei suoi collaboratori. Si spargeva subito la voce e i ragazzini correvano a sbirciare al di là dei finestrini della sua Rolls per verificare se assomigliasse a una scimmia, visto che (così si pensava) si era autotrapiantato dei testicoli di gorilla. Le sue scimmie (un’ottantina) si trovavano in gabbie (ancora oggi ben visibili) che si affacciano sulla via Aurelia e suscitavano (erano davvero altri tempi) grandi curiosità: basti pensare che i genitori solevano dichiarare ai bambini di Ventimiglia e di Mentone: "Se fai il bravo, domenica ti porto a vedere le scimmie di Voronoff". Il sindacalista-scrittore Elio Lanteri in una gustosa pagina ci parla dell’attrazione particolare che i bambini avevano per Teodoro, la scimmia ammaestrata cui Voronoff faceva indossare delle braghe bianche: https://www.facebook.com/pages/Serge-Voronoff/37425203559?id=37425203559&sk=notes.

Quando un’organizzazione laica o cattolica bussava  alla sua porta in cerca di finanziamenti per opere di beneficienza non si tirava indietro. Massone, aveva buoni rapporti con la loggia intemelia, quella dei “Persistenti” : quando il fascismo sciolse l’organizzazione faceva entrare i membri della loggia nella sua villa e li faceva uscire da un cancello che si trovava dopo la dogana, in modo che potessero andare a riunirsi senza intoppi nei locali della loggia di Mentone. Il sistema della doppia porta fu usato anche da alcuni ebrei durante la guerra; ma Voronoff non c’era più: nel 1938, a causa delle leggi razziali, proprio perché ebreo,era stato espulso dall’Italia e nel 1940 aveva subìto il sequestro della villa perché  di nazionalità francese e dunque “suddito di potenza nemica”.

Durante la guerra, Voronoff andò a vivere New York. Due dei sue fratelli, invece, furono assassinati ad Auschwitz. Quando tornò nel 1945 trovò la villa nelle penose condizioni che lo foto Mariani ci documentano: https://www.facebook.com/37425203559/photos/a.38371438559.47190.37425203559/10150392365463560/?type=3&theater. I lavori di ricostruzione durarono due anni, durante i quali, assieme alla terza moglie – la giovane e bella Gerty – andò a vivere in una villa presa in affitto in Arziglia. Tornati a Grimaldi, i rapporti con Ventimiglia si estesero. I due divennero protagonisti della vita mondana della città. Eccoli a un concerto pianistico al teatro romano nel 1947: https://app.box.com/s/4umkglvh1o0tf325xlhe , mentre assistono alla battaglia di fiori del 1948: http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=24224&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=/ o, nel 1949, all’inaugurazione dei campi da tennis cittadini: https://www.facebook.com/37425203559/photos/a.37639948559.46381.37425203559/58750208559/?type=3&theater .

Si intensificarono anche i rapporti con Grimaldi. Era amico dei parroci don Squarciafici e don Barbero, restaurò la chiesa del paese e le fece dono del bel pulpito: https://www.facebook.com/37425203559/photos/a.41275773559.50249.37425203559/161038143559/?type=3&theater e del fonte battesimale: https://www.facebook.com/37425203559/photos/a.41275773559.50249.37425203559/161038133559/?type=3&theater . Fu eletto presidente onorario della Società Operaia di Mutuo Soccorso  (il presidente effettivo era Oreste Lorenzi che qui si vede davanti a una delle famose gabbie: https://www.facebook.com/37425203559/photos/a.38371438559.47190.37425203559/38371478559/?type=3&theater)  cui donò la bandiera  che viene ancora usata: https://www.facebook.com/37425203559/photos/a.41275773559.50249.37425203559/161038138559/?type=3&theater. Tramite la Società, ogni anno, donava ai bambini giocattoli e capi di vestiario; qui siamo nel 1952 nel salone della SOMS; Serge è morto da poco e la vedova in gramaglie effettua la tradizionale cerimonia: https://www.facebook.com/37425203559/photos/a.37639948559.46381.37425203559/63312003559/?type=3&theater.

Si deve proprio alla SOMS, e in particolare al suo vicepresidente Raimondo Pittaluga, la riscoperta di Voronoff: conferenza del biografo francese Real: https://www.facebook.com/37425203559/photos/a.41275773559.50249.37425203559/170538593559/?type=3&theater , incontro con i pronipoti: https://www.facebook.com/37425203559/photos/a.41275773559.50249.37425203559/10150713017143560/?type=3&theater, ecc. Proprio a Grimaldi il Comune di Ventimiglia gli ha dedicato una strada; forse per fare esotico, il nome dello scienziato è stato trascritto con la W.* Credo che dobbiamo riparare a questa sciatteria che non dà una bella immagine della città. A questo proposito, chi scrive ha recentemente donato alla Biblioteca Aprosiana i libri di e su Voronoff e i documenti che ha collezionato negli anni per scrivere il libro “Il sogno dell’eterna giovinezza. Vita e misteri di Serge Voronoff”.* Visto che la biblioteca possedeva già un piccolo fondo Voronoff, adesso essa dispone di un fondo abbastanza rilevante. In altre parole, chi – in Italia o all’estero – volesse scrivere una tesi di laurea sul personaggio non potrebbe non venire a documentarsi all’Aprosiana. È una piccola cosa che, assieme alle grandi come il museo archeologico, può contribuire a dare a Ventimiglia un volto diverso di quello della città del mercato del venerdì.

Enzo Barnabà

 

 

 

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