sabato 20 aprile 2024
31.12.2013 - Redazione

Sarajevo chiama Sanremo per ricostruire la sua biblioteca

Ha scelto i microfoni della sede Rai di Genova e la trasmissione " Il Settimanale", che ogni sabato va in onda su Raitre, per lanciare un accorato appello alla città di Sanremo ed alle sue istituzioni private e pubbliche. Stiamo parlando di Amra Bregovic bibliotecaria della celebre Biblioteca nazionale ed universitaria di Sarajevo, oggi ricostruita dopo le terribili distruzioni patite nella notte tra il 25 ed il 26 Agosto del 1992 nel corso della dilaniante guerra balcanica che mise in ginocchio la Repubblica multietnica ex- jugoslava di Bosnia ed Herzegovina. Furono i soldati comandati dal famigerato generale Mladic, comandante supremo dell’esercito della auto- proclamata Repubblica serba di Bosnia che aveva come capitale Pale, paesetto non molto distante da Sarajevo, a decidere in segno di estremo umiliante disprezzo per la cultura di una terra ove, da tempo immemore, i luoghi di culto alternavano come simbolo la croce latina dei cattolici e dei protestanti, quella greca degli ortodossi, tanto per rimanere all’interno della grande famiglia cristiana, oppure la stella di David ebraica o la mezzaluna islamica, di eliminarne la testimonianza vivente. Come ha spiegato Amra Bregovic, nel corso dell’intervista concessa al giornalista ligure Tarcisio Mazzeo, dei due milioni di libri, dischi, documenti vari e riviste che documentavano la storia, la letteratura, la cronaca e la vita quotidiana della Bosnia- Erzegovina nel corso dei secoli e di come all’estero si dipingevano e trattavano le vicende della nazione balcanica, solamente quattrocentomila, il venti per cento, si salvarono in quella tragica notte. I documenti superstiti furono portati altrove, specialmente in una capiente caserma militare dell’esercito bosniaco dotata di sufficienti bunker. Ora che l’originale costruzione in stile moresco, la Bosnia fu a lungo dominio dell’Impero ottomano che vi lasciò quale sua più rimarchevole eredità la diffusione della fede musulmana, eretta durante gli anni della dominazione asburgica, subito antecedentemente lo scoppio della Prima guerra mondiale, che fu destinata a biblioteca nazionale è stata restaurata, sta iniziando la ricostituzione del suo immenso patrimonio culturale. Per rendere possibile alla biblioteca di tornare ad essere quel tempio del sapere che fu, i suoi vertici hanno lanciato un appello alla comunità internazionale affinché invii libri, riviste, dischi che riguardino anche il sapere balcanico in generale e bosniaco in particolare. La bibliotecaria Bregovic in particolare ha richiesto alla Città di Sanremo, da sempre, ed in specie all’inizio del ventesimo secolo, meta del jet-set internazionale l’invio non solamente di libri ma anche di dischi o registrazioni video concernenti il suo celebre Festival della Canzone che in Bosnia è molto apprezzato. L’appello, dunque, è rivolto non solamente alle istituzioni pubbliche dell’antica Matuzia ma anche ai privati, come al Teatro Ariston della " Città dei fiori" che da quasi quarant’anni ospita la manifestazione. Amra Bregovic ha sottolineato più volte come tutta la Bosnia sappia che nel 2002 il noto cantautore milanese Enrico Ruggeri presentò al pubblico di Sanremo la propria canzone " Primavera a Sarajevo" in cui si offre un affresco della città nei tristi anni bellici, durante l’assedio cui fu costretta dai serbi, visto con gli occhi di due innamorati. Ora da Sarajevo l’appello è stato lanciato, rimane a sanremo ed ai sanremesi il compito, nei limiti del possibile, di recepirlo.

Sergio Bagnoli


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