venerdì 29 marzo 2024
29.01.2014 - Redazione

Ventimiglia: dieci e lode al nuovo spettacolo firmato Liber Theatrum

Grande successo lunedì 27 gennaio - in occasione della celebrazione della “Giornata della Memoria” - per “Con i miei occhi” il nuovo spettacolo di Liber Theatrum, andato in scena al Palazzo del Parco di Bordighera.

In mattinata, riservato agli studenti di alcune classi dell’Istituto Montale di Bordighera, e la sera, alla presenza di un numeroso e attentissimo pubblico, il nuovo lavoro del regista Diego Marangon ha ricevuto al termine sinceri e sentiti applausi, oltre a numerosi apprezzamenti e favorevoli commenti.

Ora si attende la replica al Teatro Comunale di Ventimiglia, in programma per domaniAggiungi un nuovo appuntamento per domani giovedì 30 gennaio, nuovamente la mattina riservata ad alcune classi del Liceo Aprosio e degli Istituti Tecnici Ragionieri e Geometri e la sera, alle ore 21.00 ad ingresso gratuito e libero, per la cittadinanza.

 

In collaborazione con Coop Liguria e i Comuni di Bordighera e Ventimiglia, che hanno anche patrocinato l’evento, il nuovo spettacolo di Liber Theatrum è stato prodotto anche grazie alla collaborazione con Metadanza ed è stato ulteriormente valorizzato dalle belle coreografie pensate da Michela Andreoli.

 

Con una ambientazione originale e suggestiva, gli spettatori hanno avuto immediatamente un impatto molto emozionante e coinvolgente con il tema dello spettacolo: il ricordo dell’Olocausto e la vita nei lager nazisti della seconda guerra mondiale.

Determinanti, per la buona riuscita del lavoro sono state le scelte registiche fatte, come anche quella accurata delle musiche e l’inserimento, ancora una volta, dei balletti che hanno corredato al meglio lo spettacolo, mitigando, ma al tempo stesso rafforzando ancor più il messaggio forte dello spettacolo, per il quale attrici, attori e regista hanno deciso di non limitarsi al classico lavoro di ricerca: visione di film, documentari e filmati, lettura di testi sull’argomento, ma effettuando anche un viaggio di gruppo in Austria per visitare la realtà del campo di sterminio di Mauthausen, tristemente famoso come “il cimitero degli italiani”.

Accanto ai testi di Primo Levi, Bertold Brecht, Joyce Lussu, gli estratti da “L’istruttoria” di Peter Weiss e da “Il diario di Anna Frank”, il preciso riferimento al tristemente famoso “Binario 21” della Stazione Centrale di Milano e lo struggente utilizzo di alcuni canti tratti dal poema polacco di Yitzhak Katzenelson e poi ancora testimonianze inimmaginabili e quasi indescrivibili di sopravvissuti, quali Liliana Segre e di altri deportati rimasti sconosciuti e purtroppo scomparsi nei lager nazisti.

Tutto quanto ha dato vita ad un vero e proprio viaggio allucinato nel più allucinante dei viaggi, quelli che durante gli ultimi anni ‘40 della guerra in Europa coinvolsero non solo milioni di ebrei, ma anche semplici oppositori politici, rom, omosessuali, malati di mente, prigionieri di guerra.

Tutti definiti UNTERMENSCHEN “sottopersone”. Tutti quanti vittime di persecuzione che portarono prima alla promulgazione delle leggi razziali e al confinamento nei ghetti, poi alla deportazione e alla prigionia nei lager nazisti, in cui l’annientamento della dignità e della personalità umana erano compagni inseparabili di torture disumane che provocarono la morte per fame, freddo, malattia e all’utilizzo delle camere a gas e dei forni crematori.

Un viaggio nella memoria per non dimenticare, ma soprattutto per ricordare cosa è stato l’Olocausto. Perché se comprendere è impossibile, conoscere è assolutamente necessario. Perché ciò che è accaduto può ritornare. Perché le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate, anche le nostre, soprattutto in periodi di crisi economica, etica e sociale, come quella attuale

 


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