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28.02.2015 - Redazione

Ventimiglia: Luisella Berrino parla di teatro con l'associazione Liber Theatrum

Si conclude lunedì 2 marzo con un attesissimo evento il lungo e impegnativo fine settimana organizzato dall’Associazione Culturale “LIBER theatrum”.

Ingresso libero per l’appuntamento, che sarà introdotto da Luisella Berrino e Diego Marangon,  fissato alle ore 19.00 nella sala dedicata e riservata del BAIRES CAFFE’ di Ventimiglia in via Chiappori 7 per incontrare e conoscere, reduci da una breve tournée tra il Principato di Monaco, Imperia allo Spazio Vuoto di Oneglia sabato 28 febbraio e Borgio Verezzi al Teatro Gassman domenica 1 marzo, gli attori Aldo RAPE’ e Marco CARLINO, della Compagnia teatrale PRIMA QUINTA, protagonisti di uno degli spettacoli teatrali più premiati in assoluto di recente: “MUTU”.

Miglior spettacolo straniero al Festival di Avignone OFF nel 2012, a giugno i due attori siciliani protagonisti sono stati ospiti a New York del prestigioso Festival di teatro italiano “In Scena” e presto il loro bel lavoro diventerà anche un film per il cinematografo.

Scritto e interpretato, assieme a Marco CARLINO, dall’attore e drammaturgo siculo Aldo RAPE’, con la regia di Lauro Versari, “MUTU” è probabilmente quello che si definirebbe un “piccolo”  capolavoro del teatro indipendente. Un testo eccellente: un vero e proprio “cazzotto” nello stomaco per le emozioni regalate allo spettatore, grazie anche ad un linguaggio semplice e diretto, che penetra nel cuore di chi lo guarda, scuotendone l’anima.

La storia di due fratelli, due uomini del nostro tempo, uno prete e l’altro mafioso, ingabbiati nelle loro vesti e nei loro ruoli, ma desiderosi di scappare. La mafia e la chiesa, come pretesto per parlare del vero male che colpisce i due protagonisti: la solitudine ed il vuoto esistenziale che esiste nella nostra civiltà. Dopo dieci anni di lontananza “u mafiusu” e “u parrino” si rincontrano. Due strade opposte le loro, due “dottrine” diverse, due status sociali agli antipodi; ma per quanto possano sembrare lontani, i due fratelli sono in qualche modo accomunati dalle loro solitudini, emarginati a causa della legge del silenzio: l’omertà. Muti sono rimasti per una vita, davanti alla crudeltà, alla fame, alle ingiustizie. Rivangano il loro passato, con l’amaro in bocca, e si raccontano attraverso aneddoti della loro infanzia, giustificandosi per le loro scelte. Si scontrano, si picchiano, ma in fondo hanno solo voglia di riabbracciarsi e di mettere da parte il passato, lasciandosi trascinare dal richiamo del sangue. Il tema affrontato è forte, d’impatto, e vale per tutti, perché la solitudine non fa né distinzioni né tantomeno discriminazioni.         

Poco più di un’ora per uno spettacolo emozionante e perfetto nella costruzione drammaturgica e nella bella e intensissima interpretazione dei due attori. Aldo Rapè e Marco Carlino sono “semplicemente” bravi, da applaudire lungamente asciugandosi qualche lacrima.

INFO: 338 6273449 / liber.theatrum@gmail.com / www.libertheatrum.com


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