giovedì 25 aprile 2024
03.01.2014 - Redazione

Come mangiare in modo sano e genuino tra Imperia e Saint Tropez

I consigli dei punti più interessanti Alain Ducasse, il celebre cuoco franco- monegasco che viene unanimemente considerato tra i primi cinque “ chef” al mondo.

Sono vari gli indirizzi raccomandati anche nell’Imperiese dalla nuova ed autorevole guida gastronomica appena data alle stampe da Alain Ducasse, il celebre cuoco franco- monegasco che viene unanimemente considerato tra i primi cinque “ chef” al mondo. Ducasse è a capo di un gruppo imprenditoriale che controlla venti ristoranti in tutte le parti del globo ma la sua fama è legata soprattutto al fatto che è la suprema guida delle cucine di due noti “ tre stelle” Michelin e cioè l’Alain Ducasse di Parigi ed il Luise XV del Principato di Monaco. Nella capitale francese, inoltre, opera pure al Julius Verne, il ristorante che sorge all’interno della Tour Eiffel. Il cinquantasettenne chef ormai solamente cittadino monegasco, nel 2008 ha rinunciato alla cittadinanza francese, si occupa pure della pubblicazione di prestigiosi libri di cucina o guide gastronomiche come l’ultima sua fatica dedicata al cibo sano, gustoso e genuino di quella terra di confine compresa tra Imperia e Saint Tropez. “ La mia Costa Azzurra. Da Saint Tropez a Imperia in 170 indirizzi” è il titolo del tomo di cinquecentoottanta pagine edito dalla casa editrice Ippocampo. Vari gli indirizzi raccomandati con sede nel Sanremese e nel Ventimigliese. A Sanremo Ducasse segnala ai buongustai il Panificio De Mattei che apre i propri battenti nella centralissima Piazza Colombo. Noto non solamente per la bontà del suo pane e dei tipici sformati liguri quali focaccia, sardenaira ed affini, l’esercizio commerciale del centro matuziano si segnala pure per i suoi prodotti pasticceri quali i panettoni a lievitazione naturale ed i baci di Sanremo, farciti con nocciole piemontesi. Nella vicina Ospedaletti, invece, Alain Ducasse raccomanda il ristorante La Playa che si trova sul lungomare del piccolo centro. Annesso allo stabilimento balneare omonimo, è “ un ristorantino dove si mangia soprattutto pesce, in cui la cucina è molto curata, le materie prime sono eccellenti ed il prezzo nella media” afferma chi vi ha pranzato. Da parte sua il cuoco monegasco riserva la propria meraviglia alla frittura di pesce (“ Ah la frittura! Ci si verrebbe a nuoto pur di gustare questa minutaglia!”, scrive) della casa condotta a livello famigliare da Fabrizio e Liliana Incerti, marito e moglie che con la sorella del primo, Paola, sono immigrati da parecchio tempo in riva al Mar Ligure dall’Emilia Romagna. Altro ristorante “ indimenticabile”, questa volta sito nell’entroterra di Ventimiglia in Val Nervia, è “ Da Delio” di Apricale. Ducasse lo ricorda per i suoi ravioli alle erbette selvatiche, il coniglio in casseruola ed il baccalà. “ Da Delio”, poi, si fa anche notare per la sua capra ai celebri fagioli bianchi di Pigna e per lo Zabaglione con le pansarole”. Il viaggio alla ricerca del cibo sopraffino nell’estremo Ponente si conclude nella città di frontiera di Ventimiglia. Qui quasi sul Lungoroja, a pochi passi dalla Caserma Bligny e dal Teatro, si trova la pescheria di Saverio Longo, in cui le massaie possono sempre acquistare pescato fresco e di qualità come i rari Gamberoni di Sanremo, branzini ed orate varie ed un esercito di acciughe e calmaretti.

Sergio Bagnoli

 


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