Il distretto agricolo imperiese si avvia alla conclusione della vendemmia. Le vigne che si fanno spazio tra le olive brulicano di persone di ogni età, che si riuniscono in un clima festoso ed amichevole per la raccolta. L'annata si presenta buona. Dopo un luglio con un carico d'acqua inconsueto, ci sono stati giorni caldissimi ad agosto e non piove da tempo. La dimensione zuccherina dell'uva si è così arricchita. Si spera dunque in una produzione di qualità. La qualità può fare la differenza nella produzione ligure e ligure occidentale in particolare. Infatti la Liguria è il penultimo produttore di vino in Italia e una buona parte delle sue uve non si trasforma in vino DOC. Ne consegue la necessità di avere sempre maggiore qualità per valorizzare l'impegno dei nostri viticoltori. In particolare quest'annata, come ha segnalato l'enologo Mauro Feola, presenta 12,8 gradi potenziali sul Vermentino. Siamo sulle stesse quote anche per il Pigato, più apprezzato a livello nazionale, anche se non molto commercializzato. Si tratta delle gradazioni ideali per il consumo e la conservazione nell'annata. Ovviamente altri vitigni godono di lusinghiere prestazioni. Se poi si pensa anche alla possibilità del sempre maggiore impianto del ritrovato Moscatello, il futuro potrebbe presentare qualche prospettiva migliore per gli agricoltori, da troppo tempo incerti sulle strade da intraprendere per diversificare le produzioni.