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29.10.2014 - Danilo Mazzone

Podismo: correre a Genova, i luoghi più "in" per i runners

Il podismo cittadino non dipende certo dagli impianti. Complice la congiuntura, sono sempre di più gli appassionati che corrono sulle strade di Genova, magari alla ricerca di refrigerio sulle creuze ombrose che portano verso le alture (in tempi nei quali la specialità del trail sta prendendo sempre più piede). Non solo location classiche come corso Italia o il lungomare che da Sturla va verso Nervi sono affollate da podisti: ci sono anche esigenze tecniche da soddisfare, oltre a bisogni primari come quello di correre in compagnia. Per fare cosa gradita ai nostri lettori, abbiamo cercato di fare delle mappe creando anche delle”utility” relative a allenamenti tecnici.

IL  PARCO DEL RIGHI. Il Parco del Righi racchiude al suo interno una trama fitta di percorsi e sentieri, adatti a tutti, dai principianti agli atleti evoluti.

PER INIZIANDI. Per coloro che sono al primo approccio con la corsa va benissimo il percorso nuovo del Peralto: asfaltato, con distanze segnate in terra (ogni cento metri) parte dal Belvedere del Righi. Si tratta di 1,1 chilometri senza eccessive asperità. Ai lati esistono anche stazioni per la ginnastica.

DA LIVELLO MEDIO IN SU. Chi ha già un certo grado di preparazione può correre sul Percorso vecchio del Peralto (parte dal capolinea Amt  di via Costanzi, Oregina) e si sviluppa verso la “Polveriera” per un totale di 1,3 chilometri. Sterrato, con qualche salita impegnativa. Più lungo è il sentiero che, dal Belvedere del Righi porta a Trensasco: si tratta di 5,4 chilometri in parte sterrati, in parte ghiaiosi, dai quali si gode un panorama magnifico sulla città.

CORRERE TRAIL. Imbarazzo della scelta per i trailisti: si può percorrere il tracciato della corsa in salita del Forte Diamante. Si tratta di cinque chilometri durissimi dal Belvedere fino al cancello dell’Avvocato, quindi sul sentiero sterrato che passa sotto i forti, va in salita verso il Puin e quindi, dopo quattordici tornanti, giunge in vetta al Diamante (circa 800 metri s.l.m.). Si corre su tratti anche del 20% di pendenza.

Un’alternativa può essere quella di percorrere il sentiero sterrato che, da via Domenico Chiodo, corre parallelo alle mura e va sempre più su, passando vicino al campo del Tiro con l’arco sino a raggiungere il Belvedere del Righi. Salita continua, sterrata, impegnativa. Quattro chilometri.

Un’altra è quella di salire verso l’Ostaia de Baracche dal Belvedere del Righi, proseguire sul cosiddetto sentiero delle farfalle, ricollegarsi all’itinerario di Trensasco, proseguire oltre il valico omonimo, e quindi arrivare in prossimità di Creto. Si tratta di circa dieci chilometri molto impegnativi. Visioni da cartolina.

RIPETUTE E VARIAZIONI. Molti si trasferiscono dalla “pista” (certi impianti sono chiusi a agosto) verso la strada. Per allenamenti tipo ripetute va molto bene il percorso nuovo del Peralto, con indicazioni ogni cento metri. Le variazioni trovano terreni fertili sul percorso vecchio del Peralto o sul circuito dal Belvedere del Righi verso il sentiero sotto le mura e ritorno. Si corre in un ambiente magnifico dal punto di vista ecologico.

                 Danilo Mazzone


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