giovedì 18 aprile 2024
12.02.2012 - Alice Borutti

Coesione e presenza sul territorio, le nuove parole d'ordine del PDL

Claudio Scajola chiude il congresso provinciale.

 

 

 Il congresso provinciale del PDL imperiese a Villa Boselli ad Arma di Taggia si è concluso come da pronostici con la proclamazione di Marco Scajola, consigliere regionale, a coordinatore per acclamazione e non in seguito a votazioni come inizialmente programmato. Marcello Pallini, attuale sindaco di Santo Stefano al Mare avrà funzioni di vice-coordinatore. Grandi assenti il Sen. Gabriele Boscetto e  "convitati di pietra" gli ex sindaci Bosio e Scullino. Marco Scajola nel corso del suo intervento ha posto l'accento sul rafforzamento della presenza sul territorio del PDL, ribadendo la sua attuale e futura disponibilità ad ascoltare i suggerimenti  degli elettori e invitando tutti i presenti a una maggiore coesione e solidarietà, perchè l'accusa nei confronti di un collega è un danno che si ripercuote sull'operato di tutto il partito. Introduce così il discorso della questione morale, ribadendo che nessun esponente della sinistra imperiese può dare lezioni in questo senso e che all'interno del PDL occorre individuare e isolare i comportamenti che potrebbero danneggiare il partito, riponendo la massima fiducia nell'operato delle forze dell'ordine e della giustizia. 

Il neo coordinatore ha quindi auspicato lo sviluppo del senso di appartenenza al Partito Popolare Europeo da parte degli attivisti del PDL, in un'ottica di superamento delle divisioni presenti nei gruppi parlamentari e coerentemente ha concluso invocando maggiore entusiasmo e fiducia nel futuro citando il padre fondatore italiano dell'Unione Europea, Alcide De Gasperi: “La differenza tra un politico e uno statista è che il politico pensa alle elezioni, uno statista guarda al futuro dei propri figli”.

L'On. Minasso ha aperto il suo intervento ringraziando i coordinatori uscenti, Armando Biasi e Massimiliano Ambesi, per aver guidato il partito durante questo periodo molto difficile, nel quale il sofferto passo indietro di Berlusconi è stato riconosciuto a livello internazionale come un passo da grande statista. Ha continuato quindi ringraziando l'On. Alfano per aver indetto i congressi provinciali del PDL in tutta Italia, ricordando come inizialmente non condividesse questa scelta ma anche come poi si sia ricreduto. Ha quindi ribadito che in questo momento difficile c'è molta strada da fare in provincia per superare le divisioni cittadine poiché occorre considerare il PDL come un'unica grande squadra, lavorando sul senso di appartenenza e trovando soluzioni concrete ai problemi, attraverso il confronto con gli amministratori locali e con i colleghi di partito, senza correre a riferire ai giornali la propria opinione personale prima di una rielaborazione collettiva della linea di partito. 

E' stato quindi il turno dell'On. Claudio Scajola, lieto di avere l'opportunità di condividere le proprie riflessioni sulla criticità di questi tempi, in cui occorre distinguere tra i politici con il senso dello Stato e tra quelli che mirano solo al consenso elettorale, spiegando come, nei giorni immediatamente precedenti le dimissioni di Berlusconi, nel PDL si cercasse una maggioranza più larga per sostenere un governo in grado di mantenere la coesione sociale ed evitare le conseguenze nelle quali è incorsa la Grecia. Questa è stata una scelta sofferta e ha dato l'impressione di aver tradito la fiducia in Berlusconi stesso, ma Scajola si è professato convinto della scelta di sostenere pienamente Monti per il bene dell'Italia, poiché, ha spiegato, la crisi attuale è diversa dalla crisi del 1993, questa volta il debito pubblico italiano è finanziato per più del 50% attraverso titoli di debito pubblico sottoscritti da europei e non solo da italiani, pertanto occorre tenere conto delle richieste dell'Europa se non si vuole che il Paese vada in default. Ha aggiunto che Berlusconi e Alfano sostengono Monti perchè rispetta la lettera europea sottoscritta da Berlusconi stesso.

Scajola ha quindi continuato dicendo che questo periodo offrirà l'opportunità di riflettere sulla nuova legge elettorale e sulla riforma costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, auspicabile per snellire e accelerare i tempi del processo decisionale ai fini di una maggiore operatività ed efficienza degli esecutivi.

Altro punto toccato è stata la regolamentazione organizzativa interna al partito che è tutta da costruire, e in questo senso ha affermato che il PDL non è mai nato, è stato la pronta risposta alla scelta veltroniana di costituire il PD ma ha ancora bisogno di darsi un'identità condivisa, di obiettivi e di un percorso comune, a differenza di quella che era stata Forza Italia. Ha ribadito il suo no ai “signori delle tessere” a favore della capacità progettuale degli amministratori locali e che le amministrative che si terranno prossimamente a Taggia saranno un'ottimo terreno di prova per scegliere attentamente e valutare i candidati, in quanto la strada verso la vittoria non è sicuramente piana vista la probabile scelta della Lega Nord di correre da sola. 



 

 


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