venerdì 26 aprile 2024
05.11.2013 - Donatella Lauria

Caso Carige, il Pdl imperiese:"troppa demagogia e ricerca del facile consenso"

Il coordinatore comunale di PdL-Forza Italia di Imperia Antonello Ranise interviene duramente sulle considerazioni del segretario PD Mannoni in merito alle nomine del nuovo Cda in Fondazione Carige

 Nel leggere stamani le dichiarazioni del neo-segretario provinciale del PD, Mannoni, neo renziano di ferro, persona abitualmente misurata nei toni, a proposito delle recenti vicende della Fondazione Carige (e prima ancora del consiglio di amministrazione della banca), mi pare proprio che ormai la demagogia e la ricerca del facile consenso abbia contagiato tutti. Credo siano necessarie due considerazioni, una di ordine politico e una relativa all’attuale gestione e ai futuri assetti di Carige. Partiamo da quest’ultima: della “querelle” tra Strescino e Capacci non so nulla e di conseguenza non intervengo in merito, ma il fatto che il consigliere Rommelli (area Minasso) abbia votato assieme al cosiddetto “blocco Scajoliano” contro Repetto, mi pare una scelta logica e assolutamente di buon senso. Qui, vale la pena di ricordarlo e il PD dovrebbe comprenderlo bene, non è in gioco il predominio di una “corrente” piuttosto che un’altra, ma la difesa del territorio, il ponente ligure, completamente tagliato fuori dai nuovi assetti voluti dall’ex presidente Repetto. E che la Carige abbia fatto molto in questi anni per il nostro territorio, supplendo spesso ai tagli imposti dalla Regione (sic), è inconfutabile (basti pensare agli interventi nel settore culturale, sociale, sanitario). Restare senza rappresentanti locali, che oltrettutto hanno operato molto bene e senza seguire logiche “partitiche”, è fatto gravissimo che dovrebbe preoccupare anzitutto gli esponenti del PD. Che poi ci fossero accordi tra il sindaco Capacci e il presidente Burlando per spaccare il fronte imperiese (accordi che a onor del vero il sindaco ha smentito), questo sì sarebbe preoccupante e renderebbe ancor più evidente e ingombrante l’interferenza della Regione nella realtà locale, al solo fine di occupare sistematicamente tutti gli spazi di potere, come già si sta cercando di fare con pessimi risultati. Del resto avevamo già segnalato il disegno di Burlando e del PD di “colonizzare” scientificamente il nostro territorio, in una penalizzante prospettiva “Genova-centrica”. C’è poi un piano di lettura politica: il PD locale ha bisogno di visibiltà (e Mannoni evidentemente se ne rende conto), dato il ruolo alquanto sbiadito in cui è relegato nell’amministrazione comunale. Allora nulla di meglio che parlare di “blocco Scajoliano” e cavalcare presunte polemiche al solo scopo di catalizzare un po’ di attenzione: sinceramente, però,  non penso sia questo il modo per poter ridare credibilità  al PD. Noi viceversa rivendichiamo con orgoglio quanto fatto nel recente passato in termini di sviluppo e di crescita per la nostra città e per il nostro territorio, e non permettiamo che gli errori di qualcuno e la facile demagogia di molti mistifichino sistematicamente la realtà.

 


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