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26.11.2013 - Redazione

Consiglio regionale, tutti i punti discussi oggi

Documento di programmazione economico-finanziaria della Regione Liguria per il triennio 2014/2016

Con 21 voti a favore e 8 contrari (centrodestra) è stato approvato il Documento di programmazione economico-finanziaria della Regione Liguria per il triennio 2014/2016.

Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti presidente) e Luigi Morgillo (Pdl) hanno motivato il voto contrario dei loro gruppi criticando il metodo utilizzato per redigere e discutere il documento in Commissione: secondo i due consiglieri solo una parte dei rappresentanti di maggioranza erano presenti e non ci sarebbe stato un reale confronto sulle linee programmatiche. In particolare, Morgillo ha detto: «Quello in votazione è un documento redatto dagli uffici, dunque prettamente tecnico che riporta una fotografia di quello che sta accadendo a livello internazionale, nazionale e locale senza dare, come dovrebbe, le possibili soluzioni e le prospettive del triennio di riferimento in Liguria. Se aggiungiamo il fatto che i dati a cui l’atto fa riferimento sono vecchi e spesso le previsioni sulle entrate sono troppo ottimistiche, abbiamo l’idea di quale sia il modo di lavorare e di programmare della Regione Liguria: con la politica relegata in soffitta».

I contenuti del provvedimento

Decreto sblocca debiti. Il Documento si apre con la valutazione delle variabili macroeconomiche che definiscono il quadro di riferimento nazionale ed internazionale in cui si inserisce l’economia ligure. La Regione si è avvalsa delle possibilità concesse dal Decreto sblocca-debiti e ha, così, potuto accedere all’anticipazione delle risorse necessarie per saldare i debiti con i fornitori regionali e con gli Enti locali per 42 milioni di euro, già erogati, e per 147,2 milioni di debiti contratti dalle ASL per il settore sanitario.

Trasparenza e riduzione dei costi degli apparati pubblici. La Regione ha provveduto, varando apposite normative (le leggi regionali 48 e 49 del 2012) ad adeguarsi alle norme nazionali ed è stata riconosciuta adempiente in seno alla Conferenza delle Regioni lo scorso 6 novembre, ai fini dello sblocco dei trasferimenti erariali.

Federalismo fiscale. Ci sono state, invece difficoltà nell’attuazione del federalismo fiscale, un processo di cambiamento che ha avuto forti battute d’arresto dovute ai provvedimenti di riordino del sistema delle Province e delle Città Metropolitane, l’eliminazione della quota di gettito IMU, l’istituzione del Fondo nazionale per il concorso finanziario dello Stato agli oneri del trasporto pubblico locale, anche ferroviario (FNT), che deve garantire, con vincolo di destinazione, il mantenimento a regime dei trasferimenti statali correnti per il trasporto pubblico locale, comportando di fatto un ritorno al sistema della finanza derivata ed una cancellazione del principio della responsabilità di entrata correlato a quello della responsabilità di spesa.

Finanza regionale. Riguardo alla finanza regionale, viene rilevato che la crisi economica si riflette ampiamente sull’IRAP: i dati consuntivati del gettito IRAP 2011 mostrano infatti un ridimensionamento significativo di imprese che presentano valori della produzione positivi.

Regionalizzazione del Patto di Stabilità. Gli spazi finanziari ceduti per il 2013 agli Enti Locali liguri ammontano a 100,29 milioni di euro. L’analisi della finanza della Regione dedica ampio spazio alla sua principale componente di spesa: la sanità.

Sanità. Nel triennio 2010/2012 il Sistema Sanitario ligure mostra segnali di miglioramento in termini di risultato di esercizio: nel 2012 il risultato di esercizio, seppur continui a presentare segno negativo come nel 2010, si attesta su un livello nettamente inferiore (-57,5 milioni di euro contro i -95 milioni di euro del 2010). Tale miglioramento è legato alla contrazione dei costi (-4,2% nel triennio) relativi alla farmaceutica convenzionata (-22,6%), alla medicina ospedaliera (-15,8%) ed alle prestazioni specialistiche (-10,2%). Il quadro finanziario previsionale del Settore Sanitario Allargato per il triennio 2014/2016 tiene conto degli effetti delle misure di razionalizzazione e di contenimento introdotte dalla spending review, nonché delle disposizioni del Patto di Stabilità Interno: per il triennio 2014/2016 la stima del fabbisogno finanziario a livello nazionale è stata definita in un quadro di generale incertezza, mancando la definizione del riparto statale delle risorse destinate al Sistema Sanitario per il 2013 e del nuovo Patto per la Salute per il triennio 2013/2015. A questa indeterminatezza si aggiunge la mancata definizione dei costi e dei fabbisogni standard che avrebbero dovuto essere utilizzati come criteri di riparto a decorrere dall’anno in corso.

Interventi per ridurre le spese di gestione. Il documento descrive le azioni e gli strumenti della manovra regionale per il triennio 2014/2016: implementazione degli strumenti di centralizzazione delle procedure di acquisto, riproposizione di misure di contenimento della spesa per beni e servizi, attuazione della normativa riguardante il federalismo demaniale e i margini di manovra della potestà fiscale.

 

Programma per emigrazione

Con 19 voti favorevoli, 7 contrari (centro destra) e due astenuti (Liste civiche per Biasotti presidente) è stato approvato il Programma attuativo degli interventi regionali in materia di emigrazione per l’anno 2013 ai sensi dell’articolo 3, comma 1 della legge regionale 27/1993. Il programma è finanziato con 90 mila euro volte a finanziare iniziative d’interesse regionale, interventi a favore degli emigrati, delle associazioni rappresentative degli emigrati liguri e dei frontalieri, interventi di solidarietà e interventi finalizzati al rientro e all’inserimento nel territorio regionale di emigrati liguri che vogliano rientrare nella nostra regione. Fra le attività culturali finanziate, il premio di poesia Lerici-Pea, e l’“Hallo Frank” per ricordare il cantante italo americano Frank Sinatra.

 

Si abbassa il quorum per referendum popolari relativi alla fusione di Comuni

Con 25 voti favorevoli e i 3 contrari: (Ezio Chiesa, Gruppo misto-Liguria Viva, Marco Melgrati, Pdl, e Aldo Siri, Liste civiche per Biasotti presidente) è stato approvato il disegno di legge 302 “Modifica alla legge regionale 28 novembre 1977, numero 44 (Norme di attuazione dello statuto sull’iniziativa e sui referendum popolari)

Il disegno di legge riduce il quorum necessario per rendere valido il quesito nei referendum consuntivi per l’istituzione di nuovi Comuni, la fusione fra Comuni e per mutamenti delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali. Il quesito, dunque, si dichiara accolto quando in ciascuno dei Comuni interessati abbia partecipato almeno il 30 per cento degli aventi diritto al voto e la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi in ciascuno degli stessi, sia a favore della proposta. Dal computo dei voti sono esclusi i residenti all’estero iscritti all’Anagrafe Italiani Residente all’Estero. Prima il quorum richiesto era del 51 per cento comprensivo dei residenti all’estero. Su quest’ultima previsione si è concentrato un emendamento di Ezio Chiesa (gruppo Misto – Liguria Viva) poi respinto a maggioranza dopo un dibattito.

Alberto Marsella (Diritti e libertà) ha svolto la relazione di maggioranza ricordando che i cittadini residenti all’estero possono votare come gli altri, ma il loro numero non rientra nel quorum necessario: questo per semplificare l’accesso al referendum. Marsella ha ricordato che l’unificazione dei Comuni porterebbe numerosi vantaggi di tipo economico e l’esonero per il nuovo Comune dal rispetto del patto di stabilità per 3-5 anni.

Decisamente contrario alla legge Ezio Chiesa (Gruppo misto-Liguria viva), che ha svolto una relazione di minoranza, ha sottolineato che il referendum interviene su organi come i Comuni che sono previsti dalla Costituzione e, in un periodo in cui l’astensione aumenta, si deciderebbe il loro accorpamento sulla base di pochi voti. «Per scelte di questo genere - ha detto - dovrebbe essere necessaria un’ampia partecipazione del corpo elettorale cioè la maggioranza degli aventi diritto». Chiesa ha ricordato che il Pd nella passata legislatura aveva sposato questa posizione e ha aggiunto: «Unificando i Comuni il personale dipendente dovrebbe essere accorpato e questo li porterebbe fuori dagli standard previsti per un singolo Comune. Il Parlamento dovrebbe verificare quali sono i costi e quali i risultati per pubblica amministrazione dall’unificazione dei Comuni».

Alessio Saso, esordendo come neo presidente del gruppo “Nuovo centrodestra” ha detto: «Finalmente siamo di fronte ad un provvedimento che incide nel concreto della vita dei cittadini. In quanto al quorum sono d’accordo che venga ridotto: se un cittadino è interessato al mantenimento del proprio Comune può perdere mezz’ora per andare a votare». E ha aggiunto: «Accorpando i Comuni, in prospettiva si creano sinergie per poter in prospettiva ridurre i dipendenti e quindi i costi. E’ ovvio che per ridurre gli organici non si dovrà licenziare il personale ma aspettare la loro naturale evoluzione».

Anche Antonino Miceli (Pd) ha garantito il voto favorevole del suo gruppo «al di là delle posizioni assunte nella passata legislatura. Siamo di fronte a tentativi che partono anche dal basso di avviare una semplificazione dello Stato. Sono tentativi spesso faticosi che vanno incoraggiati, dobbiamo fare il massimo sforzo per assecondarli e non inserire granelli di sabbia in un meccanismo già difficile da avviare. Inoltre non possiamo nasconderci che spesso la tattica per stoppare i quesiti referendari prevede più che l’utilizzo delle ragioni politiche l’arma dell’astensione».

L’assessore alle infrastrutture Raffaella Paita ha ricordato che in Liguria c’è una forte parcellizzazione comunale del territorio ben lontana da un’organizzazione per aree ottimali. «Abbiamo bisogno di ridurre le spese e di far collaborare realtà diverse utilizzando in modo sinergico i finanziamenti. Inoltre la presenza di pochissime unità lavorative per ogni amministrazione rende i servizi difficili da gestire. Per quel che riguarda il quorum, Toscana, Piemonte e Marche lo hanno già abbassato e il risultato è che in Toscana sono già 57 comuni che stanno portando avanti ipotesi di fusione. In quanto al caso specifico di Luni, il personale del nuovo Comune sarà entro gli standard previsti perché, aumentando la popolazione, aumenta anche la dotazione organica di legge. Una riorganizzazione della struttura amministrativa ha molta importanza per il rilancio economico della regione. Dobbiamo avere un approccio molto lungimirante sul futuro».

Gino Garibaldi (Pdl) ha detto che chi risiede all’estero è già di fatto astenuto dalla vita comunale.

Ezio Chiesa (Gruppo Misto) ha anche presentato un emendamento per fissare il quorum al 51% nel caso di quesito relativo all’adesione dei Comuni alla città metropolitana.

L’emendamento non è stato ammesso dal presidente del Consiglio regionale Michele Boffa, nonostante il parere favorevole dell’ex presidente Rosario Monteleone (Udc) il quale aveva dichiarato: «Siamo un’Assemblea legislativa non deve bastare un parere di un funzionario per farci decidere se una proposta è costituzionale o meno. Semmai sarà il Governo ad eccepire e a rimandarlo all’esame della Corte costituzionale».

 

Referendum per istituire il nuovo Comune di Luni, con la fusione di Ortonovo e Castelnuovo Magra

Con 20 voti favorevoli, e 8 astenuti, Ezio Chiesa (Gruppo misto–Liguria Viva), Aldo Siri e Lorenzo Pellerano (Liste civiche per Biasotti presidente), Gino Garibaldi, Marco Melgrati, Alessio Saso e Luigi Morgillo (Pdl) e Raffaella Della Bianca (Gruppo misto-Riformisti italiani) è stato approvata la proposta di delibera al Consiglio, avanzata dalla Giunta, relativa all’indizione del referendum consultivo sulla istituzione del Comune di Luni, mediante la fusione degli attuali Comuni di Ortonovo e Castelnuovo Magra. Il provvedimento proposto dalla giunta ritiene accoglibile l’istanza di istituzione del Comune di Luni, mediante la fusione e affida al Presidente della Giunta regionale il compito di indire, sentita la giunta regionale, il relativo referendum consultivo. Si affida alla giunta il compito di elaborare, entro trenta giorni, il disegno di legge avente ad oggetto l’istituzione Comune di Luni, mediante la fusione degli attuali comuni di Ortonovo e Castelnuovo.

 

 

 


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