Elezioni Ventimiglia: assenteismo e caos i veri protagonisti alle urne
In queste elezioni amministrative hanno trionfato l’assenteismo e l’incapacità di voto. Lo dimostrano i numeri, i voti contestati, le schede ambigue e poco chiare. Troppe. Troppe per essere un’elezione comunale con candidati conosciuti. Guardando i numeri i voti nulli sono stati il 4,02% e le schede bianche lo 0,98% che si sommano al 44% degli astenuti. Ma ancora più significativo in questo contesto il caos sul voto disgiunto.
Intanto pochi sapevano della possibilità di dare due preferenze abbinate uomo – donna appartenenti alla stessa lista. E poi tra i voti più contestati quelli che contenevano nomi di candidati in una lista e la croce apportata sul simbolo dall’altra. Insomma: caos, stanchezza dei cittadini e astensionismo. La politica è satura. Molti voti sono andati direttamente alla lista senza passare per il candidato consigliere. Testimonianza che certi “volti” non andavano a genio agli elettori.
Ponenteoggi ha assistito allo spoglio dalle 14. Quasi nove ore per terminare uno scrutinio del genere è troppo. Una scheda su tre ogni scheda ha richiesto almeno 5 minuti di discussione: i conti sono presto fatti. La colpa è della poca informazione che le istituzioni hanno fatto agli elettori sulle modalità di voto. La situazione è sempre più complicata. Non si pensa alla cittadinanza più anziana e meno addentrata nelle “faccende” politiche che poco conosce le tattiche di voto. Non siamo tutti statisti. E molti voti che ben dimostravano la volontà dell’elettore sono andati persi insieme alla speranza di vedere una politica più attenta alla gente.