domenica 16 giugno 2024
25.06.2012 - M.R

Nasce a Ventimiglia Spiriti Liberi

Ormai tutti gli istituti di ricerca sociologica sono concordi: la considerazione degli italiani per i partiti, tutti, è ai minimi storici; e, conseguenza ancor più grave, e prevedibile consideratane la struttura, è che tale sfiducia sta trascinando nell'abisso le stesse assemblee elettive, che di partiti sono fatte, quale organo principe della democrazia rappresentativa.

Ormai tutti gli istituti di ricerca sociologica sono concordi: la considerazione degli italiani per i partiti, tutti, è ai minimi storici; e, conseguenza ancor più grave, e prevedibile consideratane la struttura, è che tale sfiducia sta trascinando nell'abisso le stesse assemblee elettive, che di partiti sono fatte, quale organo principe della democrazia rappresentativa.

Non è solo questione di legge elettorale, è l'intero impianto culturale dell'azione politica a non essere più del tutto soddisfacente. La Seconda Repubblica si è rivelata ben al di sotto delle aspettative che aveva suscitato in termini di capacità progettuale e di costante formazione e ricambio delle classi dirigenti. Appiattiti come sono sull'esistente, i partiti, lungi dall'essere percepiti come forze alternative l'una all'altra, sono visti come perfettamente succedanei ed omogenei all'interno di questo sistema.

La politica è sempre più percepita come mera contesa per il potere. Ventimiglia non fa eccezione. Lo scioglimento del Consiglio Comunale è la manifestazione più eclatante di un cattivo funzionamento del meccanismo tutto intero, di opacità, di una politica dove la partecipazione popolare alle scelte pubbliche è limitata alla delega quinquennale, dove la possibile emersione di elementi nuovi è vissuta con fastidio da un "establishment" che pare inamovibile, e di cui l'età media ed il numero di mandati già ricoperti da numerosi consiglieri, nonché la natura esclusivamente maschile dell'assemblea uscente costituiscono un esempio fin troppo chiarificatore. Da questa situazione non si esce con l'ennesimo comitato elettorale, magari camuffato da associazione, a sostegno delle pur legittime ambizioni personali di qualcuno, ruolo a cui in sede locale sembrano ormai quasi esclusivamente votate le forze politiche tradizionali, e neppure, se non extrema ratio, con una delle tante liste civiche che esprimono sì la vitalità, ma anche un certo stato confusionale della cosiddetta "società civile". La soluzione oggi non è il "chi sta con chi", ma semmai il "chi sta con cosa". La soluzione, cioè, è nell'elaborazione di proposte concrete su singoli temi di interesse generale, dal lavoro, all'urbanistica, alla formazione scolastica, da sottoporre a TUTTE le forze politiche, senza eccezione o pregiudizi, ed anche a quelle socio-economiche, non "corporazioni", ma forze vive della città, affinché superino interessi di bottega e si rendano partecipi di un più organico progetto di rilancio del territorio. Una capacità di provocazione nel senso migliore, letterale del termine, di chiamata ad assumersi responsabilità su scelte da ritenersi giuste e necessarie per la cosa pubblica. Un'associazione vera, dunque. Un libero raggruppamento di spiriti liberi, animati dal senso critico e la cui forza sappia sempre risiedere nell'indipendenza e nell'estraneità a logiche di "poltrona". Siamo su Facebook: spiriti liberi


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