venerdì 19 aprile 2024
30.11.2011 - Marco Risi

Vallecrosia, svolta turistica, previste tre spiagge libere attrezzate se ne parla stasera in consiglio

VALLECROSIA Tre spiagge libere attrezzate rivolte a target di clienti specifici: importante ed ambizioso progetto che verrà discusso questa sera i consiglio comunale a Vallecrosia.

L' Amministrazione Biasi, lancia un importante ed ambizioso progetto di sviluppo turistico per la città di Vallecrosia. Verrà discussa in consiglio comunale questa sera la realizzazione di tre spiagge libere attrezzate lungo il littorale della città.

Spiagge che saranno posizionate in tre zone ben distinte una a ponente una centrale ed una a levante ed avranno caratteristiche diverse in base al target di clientela alla quale si rivolgeranno.

Sarà infatti realizzata una spiaggia attrezzata per gli amanti degli sport acquatici ed i giovani , una spiaggia sara destinata alle famiglie che vogliono passare una giornata al mare in tranquillità ed infine una sara dedicata ai proprietari di animali domestici che potranno portarvi  i propri amici a 4 zampe.  La soluzione delle spiagge libere attrezzate, già diffusa in altri paesi e regioni, qui nel ponente stenta a decollare, ma sicuramente è una delle soluzioni che sviluppano il turismo balneare. Vi riportiamo di seguito la premessa alle linee guida della regione Liguria in materia per capire meglio di cosa si parli.

LINEE GUIDA PER LE SPIAGGE LIBERE E LIBERE ATTREZZATE E CRITERI PER LA CONCESSIONE DI NUOVI STABILIMENTI BALNEARI (fonte sito comune di Loano)

Premessa Nelle regioni costiere, in cui il turismo estivo e balneare rappresenta una delle principali attività economiche, l’uso delle aree demaniali è stato sempre più diffusamente destinato ad ospitare le funzioni necessarie al rafforzamento e alla qualificazione di questo tipo di turismo.

Così anche in Liguria. Questo uso prevalente, nelle forme specifiche che ha assunto (sia di tipo giuridico, con il regime concessorio, che di modello insediativo, con riferimento alla diffusione dello “stabilimento balneare” con le sue funzioni organizzate sempre più numerose) produce innegabili risultati sotto il profilo economico ed anche, in moltissimi casi, sotto il profilo della qualità ambientale e del razionale ed organizzato assetto degli spazi lungo la fascia costiera. Certamente produce anche un limite per quello che riguarda il libero e gratuito accesso al mare, che resta una delle finalità da perseguire nell’uso delle aree demaniali marittime.

Tale finalità deve essere pertanto garantita e recuperata ove sia stata, nel tempo, compressa o annullata. Il conseguimento soddisfacente di questa esigenza (fruizione libera e gratuita degli spazi demaniali e del mare) correlata a una equilibrata valorizzazione turistico-economica delle spiagge, può ottenersi, sia individuando tratti fruibili di litorale (spiagge o scogliere praticabili) da lasciarsi liberi (ossia non concessi ad alcun soggetto) sia attraverso la individuazione di spiagge libere attrezzate, preordinate a contemperare l’esigenza del libero accesso al mare con quella - comunque presente - di una adeguata gestione dei tratti di litorale in questione sotto il profilo dell’igiene, della sicurezza, del decoro, che risultano pressanti stante il forte affollamento cui detti spazi (liberi o meno che siano) devono far fronte nel periodo estivo.

Il Piano di Utilizzo delle Aree Demaniali ha già fissato alcuni standard minimi idonei a classificare una spiaggia con la definizione di “spiaggia libera attrezzata”, stabilendo che la titolarità della concessione sia in capo all’ente pubblico e prevedendone una miglior

definizione e regolamentazione attraverso queste successive linee guida1, redatte anche sulla base dei suggerimenti scaturiti a seguito delle consultazioni avviate con gli Enti Locali e le Associazioni di categoria.

Con il presente documento vengono anche meglio definite le caratteristiche delle spiagge libere (cioè delle spiagge non date in concessione), che dovranno essere mantenute o recuperate in una misura significativa rispetto alle altre tipologie prevalenti (stabilimentospiaggia libera attrezzata) in ogni litorale comunale.

Le linee guida affrontano inoltre il problema della riconduzione delle numerose concessioni “atipiche” (cioè relative ad attività collegate alla balneazione ma non riconducibili a tipologie chiare e definite) e dei depositi attrezzi verso l’unica tipologia della spiaggia libera attrezzata.

 

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