Mancano davvero ormai pochi giorni all'inizio del mese di Febbraio, periodo in cui in tutt'Italia i genitori degli scolari che frequentano l'ultimo anno della Scuola primaria dovranno decidere a quale Media inferiore iscrivere i propri pargoletti. E' un momento che da ormai svariati lustri periodicamente si ripete di anno in anno, da quando almeno è stata a livello ministeriale abolita la privativa territoriale che obbligava i giovani studenti ad iscriversi alla scuola pubblica del rione o del paese piuttosto che a quella di loro gradimento. Molte sono state, al tempo della sua introduzione, le voci favorevoli alla novità, altre quelle critiche soprattutto legate al timore, da parte di parecchi pedagoghi che nascessero, soprattutto nelle città più grandi, scuole d'elite ed altre di serie inferiore. Nonostante questi pungoli di riflessione, certamente si può dire che la liberalizzazione delle iscrizioni alle varie scuole di pari grado esistenti sul territorio abbia quasi obbligato quest'ultime a migliorare la propria offerta formativa sì da risultare più appetibili di altre concorrenti. Così è stato anche per la scuola media " Dante Alighieri" di Sanremo che sorge in un moderno edificio, forse l'unico costruito nella Città dei Fiori, a partire dalla riforma della scuola Media degli anni sessanta del novecento, per ospitare una secondaria di primo grado. La " Dante Alighieri" fa parte del quarto circolo didattico matuziano o, come ora si chiama, Istituto Comprensivo Sanremo Ponente di cui è dirigente la professoressa Silvia Colombo. E' la storica scuola media del popoloso rione di Baragallo. Da quest'anno tra le prime classi della media ve ne sarà una, ed è per ora un gradito esperimento ottenuto grazie ad un' espressa licenza ministeriale, ad indirizzo musicale. Sarà una classe composta al massimo da ventiquattro alunni che verranno precedentemente selezionati tra tutti coloro che ne faranno domanda pur se per accedervi non sarà richiesta la capacità a suonare uno strumento. Chi sceglierà di far parte di questa classe imparerà successivamente a suonare o il pianoforte o la chitarra o il flauto traverso od, infine, il violino sulla scorta delle proprie inclinazioni. Il piano di studi della classe prevede pure due rientri pomeridiani di tre ore complessive divise equamente. Inoltre, in via generale, all'atto dell'iscrizione la scuola permette la scelta tra tre opportunità legate ai tempi: un tempo normale su sei giorni con entrata alle otto di mattina ed uscita all'una del pomeriggio, un tempo normale spalmato sui primi cinque giorni della settimana, ed in questo caso l'orario d'uscita è posticipato alle quattordici, ed un tempo prolungato di trentasei ore settimanali, in questo caso è previsto il servizio- mensa, che permette a chi lo frequenta di potenziare, consolidare e recuperare le proprie conoscenze culturali e svolgere interessanti attività di laboratorio. Forte è l'impegno della Scuola Media " Dante Alighieri" nella costruzione dei cittadini del domani: sia attraverso il favore di politiche inclusive di adolescenti provenienti da esperienze culturali diverse, sia pungolando in tutti, docenti e discenti, un'autentica crescita civile delle coscienze con iniziative appositamente dedicate. La scuola è fornita di un'egregia biblioteca e gode del supporto di uno psicologo al servizio dei ragazzi e delle loro famiglie. Così la professoressa Silvia Colombo, cioè la Dirigente, descrive la " Dante Alighieri": " Nelle aule, durante le lezioni, gli insegnanti organizzano situazioni di apprendimento, ne gestiscono la progressione, curano tutte le situazioni per le quali sono richiesti reali percorsi di integrazione, incrementano l'attenzione pedagogica e l'impegno educativo affinché tutti gli alunni siano posti nelle condizioni di raggiungere le competenze richieste al termine della scuola secondaria di primo grado". E' infine da ricordare che l'offerta completa formativa di questa scuola è illustrata in un'elegante e variopinta " brouchure" a disposizione di tutti presso l'istituto ed in molti esercizi commerciali del quartiere di Baragallo.

Sergio Bagnoli