giovedì 28 marzo 2024
14.01.2015 - Redazione

Crisi e dissesto Riviera Trasporti: interrogazione urgente in Regione

Premesso che: la Riviera trasporti è una società partecipata della Provincia di Imperia, che detiene una quota pari all’84,5% del capitale sociale e attualmente l’azienda sta attraversando una grave crisi economica e finanziaria con un deficit ufficiale di bilancio pari a 10 milioni di euro e un deficit ufficioso di circa 40 milioni di euro;

il dissesto finanziario è imputabile alle scelte gestionali degli amministratori della Società che si sono succeduti negli ultimi anni ma l’azienda ha scelto di far pagare ai lavoratori le conseguenze di tali scelte dando unilateralmente la disdetta di tutte le contrattazioni integrative di secondo livello con conseguente taglio in busta paga di cifre oscillanti tra i 200 e i 300 euro al mese per ogni lavoratore;

inoltre la R.T. ha licenziato alcuni lavoratori, in particolare tre capi area, adducendo motivazioni non meglio precisate, dopo un periodo di cassa integrazione;

 

CONSIDERATO  CHE: l’orientamento della Riviera Trasporti di smantellare la linea aerea che da Taggia arriva a Ventimiglia è evidenziato dal fatto che manca una adeguata manutenzione della linea che determina frequenti guasti con interruzione del servizio e disagi per gli utenti oltre che dal fatto che non è stata più ripristinata la linea elettrica laddove era stata interrotta per i lavori dello scolmatore nel comune di Taggia e per la realizzazione di ben 4 rotonde sempre nel comune di Taggia e della rotonda in zona Valle Armea nel comune di Sanremo, per cui negli ultimi 14 anni non sono più transitate da Taggia a Sanremo filobus; nel contempo è stata smantellata la cabina di alimentazione della rete situata sempre a Taggia, mentre le altre 4 hanno problemi di funzionamento per cui spesso si vedono filobus che transitano con le aste abbassate;

la zona di Ventimiglia è servita senza filobus per la mancanza di pali che sostengono la linea aerea perché quelli che sono presenti sono deteriorati e devono essere sostituiti;

a fronte di un degrado voluto e mirato della rete filoviaria lasciata in abbandono oltre il limite di sicurezza, non si è mai presentato un progetto di recupero e di ammodernamento delle linee attuali e dei mezzi filoviari come per esempio si è fatto a Nizza che ha investito sulla rotaia con un progetto serio, ambizioso e all’avanguardia voluto per dare un segno di qualità alla città;

alla R.T. sono stati trasferiti dall’ANAS 800.000 euro per il ripristino della linea filoviaria interrotta per la realizzazione della rotonda sulla S.P. 548 mai utilizzati a questo scopo;

questa scelta aziendale va contro una politica del trasporto pubblico efficiente, affidabile, ecologico, silenzioso che in Italia ed all’estero è stato rivalutato oltre che sostenuto da corposi finanziamenti della Comunità Europea;

 

PRESO ATTO ALTRESI’ CHE: LA Riviera Trasporti ha acquistato cinque autobus a idrogeno più due a motore ibrido al costo totale di 6.000.000 di euro più 4.000.000 per la stazione di produzione e distribuzione dell’idrogeno con un contributo di 5.000.000 dalla U.E., di 3.500.000 dalla Fondazione Carige e di 1.500.000 della Regione Liguria e che a tutt’oggi i mezzi non sono mai entrati in servizio in particolare per la mancanza di un impianto per la produzione di idrogeno malgrado un bando europeo pubblicato in data 15.06.2012;

inoltre per la realizzazione dell’impianto è stato acquisito un terreno in Valle Armea  nell’anno 2008 alla cifra di 1.500.000 euro ma ad oggi non è stata presentata ancora alcuna documentazione presso il Comune di Sanremo per ottenere la concessione edilizia necessaria per realizzare il deposito di idrogeno oltre a non essere presente nella zona una viabilità adeguata in particolare per mezzi di 14 m. di lunghezza;

la presenza di un metanodotto nelle immediate vicinanze rappresenta inoltre una controindicazione alla realizzazione di un impianto di produzione di idrogeno oltre al fatto che non ci sono 500 m. di distanza dalle prime civile abitazioni come previsto dalle norme di legge; di più il terreno si trova in una zona sondabile.

Una stazione ad idrogeno è un impianto dedicato alla distribuzione ed alla produzione localizzata di idrogeno per autotrasporto. La funzione di stazione di rifornimento è affiancata alla funzione di impianto di produzione a causa della difficoltà di trasporto e stoccaggio per l’idrogeno.

Ad inizio del 2000 l’offerta di stazione di rifornimento si è ampliata a livello mondiale ma è ancora allo stato embrionale.

In Europa sono presenti 37 stazioni di produzione e rifornimento di idrogeno il maggior numero delle quali sono in Germania.

In Italia la prima e unica stazione è stata aperta il 5 giugno 2014 a Bolzano realizzata dall’Istituto per Innovazione Tecnologiche di

Bolzano insieme all’Autostrada del Brennero spa e altri partner europei.

Costruire una stazione di idrogeno costa circa 4 milioni di euro e consuma una notevole quantità di energia che se non è prodotta da fonti rinnovabili è altamente inquinante, per cui il costo kilometrico degli autobus ad idrogeno è molto vicino a 5 euro mentre il costo kilometrico dei filobus è di circa 0,60 euro, mentre il costo di esercizio kilometrico medio è di 2,20 euro comprendendo il servizio filoviario, gli autobus a gasolio da 12 m. fino ai piccoli Dayli da 20 posti.

Inoltre se gli autobus ad idrogeno continueranno a rimanere fermi in deposito la Comunità Europea chiederà il rimborso del contributo erogato e la Provincia di Imperia, rischia di trovarsi senza autobus ad idrogeno e senza linea filoviaria a fronte del fatto che un filobus nuovo ha un costo di euro 465.000 con finanziamento da parte della C.E. di 320.000 euro oltre a finanziamenti per realizzare le linee aeree.

 

TENUTO CONTO INOLTRE che il parco mezzi di R.T. è obsoleto, l’azienda ha scelto di esternalizzare servizi quali revisione di cambi, motori, differenziali, assiali, pneumatici, obliteratrici, interventi sulla linea aerea e cabine elettriche pur avendo a disposizione nuclei e personale capace ed attrezzato per poter svolgere tutti questi servizi;

sono state inoltre adottate strategie di mercato che hanno determinato scelte fallimentari quali l’acquisto di una edicola in Piazza Dante ad Imperia al costo di 350.000 euro, attività successivamente abbandonate; acquisto della linea ex- Viani con la costituzione di una società satellite con la conseguenza che Pieve di Teco e l’alta Valle Arroscia è praticamente senza servizio pubblico; dismissione del servizio rimozioni a Sanremo e Imperia e abbandono di attività produttive come noleggio e biglietterie, istituzione di una linea per Torino con l’acquisto di un autobus nuovo a 230.000 euro incassando 5.000 euro e spendendo 12.000 euro in 48 corse.

A fronte di tutto ciò la qualità del servizio risulta molto scadente, le pedane per i disabili sono quasi inesistenti perché o sono state rimosse o non funzionano; i monitor e gli impianti di vigilanza sono in disuso e mai andati in funzione.

 

Alla luce di tutto quanto evidenziato si interroga la S.V. per conoscere quali iniziative la Regione Liguria ha intrapreso o intende intraprendere per evitare che un eventuale fallimento dell’azienda di trasporto pubblico possa determinare un danno enorme per il territorio e per i 370 lavoratori dell’azienda.

In particolare si chiede di conoscere, in considerazione del finanziamento che viene erogato dalla Regione alla Provincia di Imperia per i servizi minimi di trasporto pubblico locale, definiti ai sensi dell’art. 16 del D.lgs. 422/97, se sono stati erogati servizi qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di mobilità dei cittadini ed ai sensi dell’art. 4 della L.R. n.33/2013 se sono state raggiunte le finalità previste dalla norma in tema di diritto alla mobilità delle persone;

inoltre, considerato che le risorse regionali oltre ai contributi degli EE.LL. per i servizi aggiuntivi coprono complessivamente il 65% del conto operativo del servizio, tenuto conto che i ricavi del traffico devono per legge coprire almeno il 35% dei costi operativi al netto dei costi di infrastruttura, si chiede di conoscere quali controlli sono stati predisposti dalla Regione sulla verifica della rete, sulla tenuta e la manutenzione degli autobus e sulla qualità del servizio espressamente compresi nei costi kilometrici dell’azienda.

 

RICHIAMATO INOLTRE il fatto che la linea aerea è di proprietà della Regione, data in comodato d’uso alle varie società di trasporto che si sono succedute nella gestione del T.P.L. fino alla Riviera Trasporti

 

SI CHIEDE

 

Quali iniziative intendono intraprendere la regione in qualità di proprietario al fine di evitare che venga dismessa la più estesa filovia d’Europa.

 

                                                                 


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