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05.10.2013 - Redazione

Diminuzione stipendi dipendenti Inps di Imperia, interviene Fare Impresa

Leggiamo dai quotidiani la notizia di una possibile decurtazione dello stipendio di circa 250-300 euro al mese anche per i dipendenti della locale sede INPS. E' gran brutta notizia: al pari di tutti gli altri lavoratori dipendenti italiani anche i dipendenti INPS vedono un netto percepito effettivo già castigato da un cuneo fiscale eccessivo e illogico. Il costo dell'ora effettivamente lavorata è, in Italia, decisamente alto se rapportato alla situazione economica del Paese, ma non per effetto del percepito dai lavoratori dipendenti che, viceversa, è vergognosamente basso. Abbiamo ben presente che la ridotta capacità di spesa della grande massa degli italiani (artigiani, commercianti, lavoratori dipendenti e piccoli imprenditori) è all'origine della profonda crisi recessiva che tanti danni sta causando all'economia e all'occupazione del Paese. Auspichiamo che i tagli partano non già dalle retribuzioni, oggi troppo basse, bensì dalle situazioni di spreco certo, evidenti a chiunque. A partire, ad esempio, dalla retribuzione del dottor Mastrapasqua, presidente INPS, il cui stipendio parrebbe essere di 216.711,67 euro all'anno che aggiunti ai compensi in qualità di vicepresidente di Equitalia e quelli per gli altri 22 incarichi che possiede vede il suo reddito complessivo annuale stimato in 1.200.000 euro. Di gran lunga maggiore di quello di molti Capi di Stato in Paesi ben più ricchi del nostro. Pare credibile ai cittadini italiani che il dottor Mastrapasqua abbia più responsabilità del Presidente degli Stati Uniti d'America, Barack Obama, che di stipendio percepisce “solo” 400.000 dollari l'anno? Ma come si fa ad andare a tagliare stipendi già contenuti ai semplici dipendenti quando l'esempio che viene dall'alto è di tale immorale entità? Incidono poi pesantemente i costi per affitto degli edifici, in un Paese che possiede un patrimonio di edifici pubblici incredibilmente elevato per un controvalore pari ad almeno 340 miliardi di euro, di cui parte importante vuoti, inutilizzati. Patrimonio più che sufficienti alle necessità d'ogni amministrazione e ente pubblico esistente. Certamente i conti dell'INPS vanno risanati: un patrimonio che era di 41 miliardi nel giro di un paio d’anni ne ha persi così tanti da scendere a soli 15, ma non a spese di chi non porta responsabilità delle perdite. Non sappiamo se sia effettivamente necessaria una revisione della pianta organica a fronte degli effettivi carichi di lavoro, nel caso auspichiamo ce venga programmata senza lasciare nessuno a casa ma casomai mettendo in campo minori riassunzioni a fronte dei naturali pensionamenti. Se eccesso di personale c'è non è certo colpa dei lavoratori ma di chi li ha indebitamente assunti o non ne ha programmato a tempo il blocco del turn-over e se così fosse non vediamo per quale ragione la Magistratura Contabile non chieda ristoro del danno a chi ne porta responsabilità. Per quanto riguarda il presunto taglio delle retribuzioni piena solidarietà del comitato FARE di Imperia ai lavoratori INPS, le cui ventilate decurtazioni in busta paga troviamo essere vergognose e scarsamente utili al risanamento dei bilanci INPS.


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