sabato 15 giugno 2024
04.02.2013 - Anna Maria Roncoroni

È finita l’era dei geni? Dopo Einstein il vuoto

Anna Maria Roncoroni, presidente dell'Associazione italiana per lo sviluppo del talento e della plusdotazione, lancia una provocazione in tema di "menti eccelse", chiedendosi se è possibile far nascere e valorizzare nuovi talenti in Italia....

Pochi giorni fa è uscito su Nature, una delle più eminenti riviste scientifiche, un articolo di commento scritto da Dean Keith  Simonton, psicologo e professore all’Università della California, che sostiene una tesi interessante ma piuttosto controversa.
Secondo l’eminente studioso, non può più nascere un nuovo Einstein perché la scienza ha già raggiunto un tale livello di complessità e di approfondimento che tutto ciò che oggi gli scienziati possono fare è aggiungere pezzettini di sapere a ciò che
già si sa, ma una vera e propria rivoluzione, così come fu quella proposta da Einstein e dai suoi predecessori (Newton, Darwin, ecc.) non è più possibile. In effetti, se analizziamo molte discipline scientifiche, quello che possiamo notare è che la tendenza è quella di migliorare e di perfezionare ciò che già esiste, grazie allo sviluppo impressionante che ha avuto negli ultimi decenni la tecnologia e

l’informatica. Oggi è molto più difficile inventare dal nulla, rivoluzionando con la propria scoperta l’ambito di cui ci si occupa, perché già molto si sa e si è fatto. Ma è proprio così? In realtà esistono ancora luoghi inesplorati e non ancora compresi dalla mente umana, soprattutto nell’ambito dell’astrofisica, perché ancora non disponiamo di un livello tecnologico tale che ci consenta di guardare così lontano e comprendere ciò che accade nello spazio più lontano, cosa questa che ci consentirebbe di rispondere ad alcuni quesiti per adesso ancora insoluti. Simonton, che ha analizzato negli ultimi trent’anni la vita dei geni che hanno davvero cambiato la prospettiva e la visione della scienza, ognuno nel proprio ambito, potrebbe anche avere ragione perché in effetti, più che a livello scientifico, i giganti moderni sono soprattutto i
grandi imperatori economici, che sono stati in grado di creare veri e propri imperi legati al business e forse molti di noi riconoscono in loro una certa genialità, opinione che può essere più o meno condivisa. Ma la scienza è un’altra cosa. Ha altre
regole, che prescindono dall’interesse economico. Nascerà un nuovo Einstein? Secondo Simonton no, ma si augura anche di sbagliarsi. Se posso aggiungere un personale commento, io credo di si, ma il problema, rispetto al passato, è molto più
complesso e va visto in modo più ampio. Mentre un tempo le idee potevano anche bastare e Einstein stesso, tutto sommato, ne è un esempio, oggi non è più così. Le rivoluzioni scientifiche oggi sono possibili solo con grossi investimenti economici, che
però dovrebbero prescindere dal risultato inteso come profitto ma puntare solo allo sviluppo. Questo è possibile quando i paesi investono nei giovani, nella loro formazione, nelle loro idee senza mettergli pressione, lasciandogli anche la possibilità di sbagliare e di ricominciare da capo. L’Italia esporta un enorme quantità di “cervelli” perché qui non hanno spazio, nessuno crede in loro. Forse non nascerà più un nuovo Einstein o forse si, nessuno lo può sapere. E se invece fosse già nato, magari
proprio qui, in Italia?


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