mercoledì 24 aprile 2024
11.09.2013 - Redazione

Guerra in Medio Oriente: anche a Sanremo una giornata di digiuno e preghiera

Santo Rosario in San Siro a Sanremo domani all’ora di pranzo per la pace in Siria e Medio Oriente.

Con inizio a mezzogiorno, e con qualche ora d’anticipo rispetto alla grande Veglia che si terrà in Vaticano in Piazza San Pietro, domani, sabato, nella Concattedrale di San Siro a  Sanremo si reciterà il Santo Rosario per invocare la pace in Siria e Medio Oriente. L’iniziativa a cura della Parrocchia e dei suoi sacerdoti, Monsignor Alvise Lanteri  e Don Diego, invita i fedeli che hanno a cuore le sorti del Medio Oriente, cioè di quella terra che rappresenta la culla della Cristianità, a sostituire, in questa giornata proclamata da Papa Francesco come giornata di digiuno e preghiera, il pranzo con la recita di tale speciale rogazione. In queste drammatiche ore in cui il mondo intero sta con il fiato sospeso ed in cui sembra tutto precipitare verso un nuovo conflitto che potrebbe interessare non solamente il Mediterraneo orientale ma una zona più vasta, sembra che i maggiori leader mondiali non siano poi interessati molto ad evitare il precipitare delle cose mentre solamente la Santa Sede, andando ben al di la del proprio compito di annunciare il Vangelo, pare stia compiendo ogni sforzo diplomatico per evitare che la parola passi ai bombardamenti. Sicuramente bombardare la Siria come vorrebbero fare gli Stati Uniti d’America potrebbe voler dire incendiare una regione ove si incontrano, e purtroppo quasi sempre si scontrano, le tre grandi religioni monoteiste del pianeta. Incoraggiare oltre- misura i ribelli all’attuale regime di Assad, come sta cercando di fare l’amministrazione di Washington, potrebbe poi alla fine non garantire la democrazia ed il rispetto dei diritti umani in quella martoriata terra ma favorire l’ascesa al potere degli estremisti islamici che, poi, cercherebbero di liberare il Paese dalla presenza cristiana. E’ già successo in Irak, sta accadendo in Egitto, potrebbe avverarsi domani a Damasco. In Siria, è bene ricordare, i Cristiani, siano essi di confessione cattolica od ortodossa,  rappresentano il dieci per cento della popolazione. Essi si lamentano soprattutto del fatto di non essere stati negli ultimi decenni particolarmente sostenuti dai confratelli dell’Occidente  e che, quando, le potenze militari della Nato sono intervenute, il rimedio è stato, per loro, peggiore del male. Oggi, a proposito, si deve registrare una presa di coscienza da parte di alcuni senatori conservatori del Senato americano, Paese il cui Presidente Obama vorrebbe poter iniziare subito i bombardamenti, che, per bocca di Paul Rand, affermano che” il pericolo è quello di creare un nuovo stato islamista dove i cristiani saranno perseguitati”. E’ forse un timido segnale positivo verso una composizione diplomatica della guerra civile siriana, terra in cui predicò con fervore l’Apostolo delle genti, cioè San Paolo..     

Sergio Bagnoli     


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