domenica 16 giugno 2024
16.05.2014 - Anna Maria Roncoroni

Il futuro del Talento è nel networking: Ponenteoggi e l'Aistap a Budapest

Ponenteoggi e l'Aistap sono stati in trasferta a Budapest in occasione del convegno Europeo sui ragazzi di talento. Fuori dall'Italia ogni cosa è nettamente a favore dei ragazzi con alto potenziale intellettivo. Per questo i nostri "geni" fuggono dall'Italia.

 Net-working: lavorare in rete per costruire il futuro dei nostri giovani di talento. Questo l’obiettivo del Convegno appena conclusosi a Budapest, sotto l’egida dell’Unione Europea, che ha visto riuniti i massimi esperti nell’ambito della plusdotazione e dello sviluppo del Talento di tutta Europa e non solo. Trenta i paesi rappresentati, più di 250 i partecipanti invitati dagli organizzatori per una full immersion di tre giorni dal quale sono scaturite idee e importanti progetti di collaborazione. La parola chiave emersa è stata l’Amore, inteso come passione che guida non solo il lavoro di chi si occupa di questi ragazzi, ma soprattutto come l’Amore che dobbiamo trasmettere alle nuove generazioni per far sì che possano esprimere appieno il loro potenziale, per consentire a questi studenti di essere ciò che sono, di sentirsi accettati e capiti nelle loro peculiarità, così come dovrebbe essere per qualunque cittadino del mondo.

Peter Csermely, Presidente dell’European Council for High ability e professore ordinario presso la Semmelweis University di Budapest, ha aperto i lavori:  “ ci vorrà del tempo affinché questa nuova rete possa lavorare a pieno regime ma ormai il cammino è stato intrapreso e non si deve far altro che proseguire”.

Albert Ziegler ricorda un fatto noto a molti: “ci vogliono circa 10.000 ore di allenamento e di studio per diventare veramente esperti in un settore. Il Talento va quindi nutrito, coltivato e non si può pensare di raggiungere risultati di alto livello per caso o con poco sforzo. Se questo vale per gli studenti, lo stesso paragone può essere fatto anche per tutti quelli che lavorano in questo ambito: insegnanti, psicologi ed educatori”.

Dall’incontro è emersa la necessità di una sempre più approfondita conoscenza da parte di queste categorie di cosa sia la plusdotazione, come riconoscere questi studenti e quali sono le pratiche che si sono rilevate più efficaci per coltivare i loro talenti. All’estero esistono reti consolidate all’interno dei diversi paesi che funzionano grazie all’alta professionalità ed all’impegno di chi lavora in quest’ambito: attività consolidate nelle scuole, programmi di arricchimento extra-curricolari efficaci, summer camp, programmi di formazione per insegnanti che vanno dal vero e proprio Master universitario, a corsi che vengono svolti durante tutto l’anno con circa un paio di anni di attività progettuale supervisionata.

L’analisi precisa e puntuale del prof. Janos Gyori, che ha presentato i risultati del Talent Competitiveness Index, è impietoso: “l’Europa, in generale, esporta capitale umano altamente specializzato verso mete più attrattive (Stati Uniti, Giappone e Svizzera per citarne alcuni) ed importa, principalmente dall’Africa, persone con un basso livello di istruzione. In Italia, è noto, questo fenomeno è in continua crescita, con conseguenze facilmente immaginabili per il nostro futuro, ma che sembra invece non essere una nostra priorità, se non a parole”.

Ma come si possono realizzare questi importanti obiettivi? Il networking è una possibilità, non una soluzione di per sé,   che la rete funzioni, che vi sia il desiderio di collaborare, di lavorare insieme verso un obiettivo: far sì che i nostri giovani abbiano l’opportunità di crescere esprimendo il loro potenziale, per poter essere ciò che sono, senza paura. Ma tutto questo si può ottenere solo con l’Amore che porta all’Ascolto ed al rispetto dell’Altro. Perché, come è stato detto più volte in questi giorni, se si realizzasse questo importante risultato, vi sarebbe anche più rispetto per i valori etici e morali. Il networking non prevede gerarchie ma collaborazione, Aiuto reciproco.

Erano presenti, a parte l’AISTAP (unica realtà italiana), anche diverse associazioni di genitori provenienti da alcuni paesi europei. Hanno portato la loro testimonianza, con parole che erano un misto di sofferenza e speranza,  la stessa nostra sofferenza e speranza. Siamo pronti per questa nuova sfida?

 

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