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30.12.2013 - Redazione

Il proprietario ecuadoriano dell’Albergo Cortese di Sanremo scrive un libro per ringraziare l’Italia

Per molti immigrati stranieri l’Italia ha rappresentato e continua a rappresentare, nonostante tutto, un sicuro porto ove poter concretizzare il progetto di vita che essi hanno in mente. Al di la di tanti facili e bugiardi pregiudizi, la stragrande maggioranza di essi è profondamente grata al Paese che li ospita che considerano, ad ogni effetto, la loro seconda Patria non di rado amata più della prima. Alcuni di loro, poi, una volta acquistata dimestichezza con la penna e con la lingua di Dante intendono con scritti, romanzi o libri dimostrarle eterna riconoscenza rendendo partecipi del loro sentimento la vasta platea dei lettori. E’ il caso del “ matuziano”, ormai ci possiamo permettere di chiamarlo così in quanto a Sanremo vive da circa cinquant’anni e qua ha deciso di mettere al mondo i suoi figli, Luis Enrique Ramos, imprenditore di successo nel ramo alberghiero. E’ uno dei proprietari infatti della società che gestisce l’Albergo Cortese di Corso Garibaldi nella “ Città dei Fiori”. Il suo albergo,, aperto dal 1968, un moderno tre stelle è assai frequentato, anche per la sua vicinanza ai gangli vitali della Sanremo mondana e turistica come Via Matteotti ed il Tetaro Ariston che su di essa si affaccia. Luis Enrique o “ Luigi” come in città tutti lo chiamano recentemente ha lasciato l’onere, dopo tanti anni, di proseguire l’attività imprenditoriale al figlio Stefano, qua nato nel 1970, ed alla di lui moglie Celine. Ritiratosi ha così avuto modo di dedicarsi alla scrittura e di esprimere attraverso la penna tutta la sua gratitudine nei confronti della sua Patria adottiva, di cui da tempo è cittadino, pubblicando il suo primo romanzo, dall’eloquente titolo “ Grazie Italia”, per i tipi della “ Booksprint edizioni”, una casa editrice che molto opera con manoscritti inviati da scrittori alle prime armi. Sulla prima pagina di copertina del libro, poi, capeggia uno dei simboli della cultura latina di cui, come noto, quella italiana è figlia e cioè il Colosseo di Roma, uno dei monumenti più visitati, ed amati dagli stranieri, nella “ Città eterna”. La storia inizia il ventotto Aprile del 1937, giorno della nascita dell’autore a Riobamba, capitale della provincia del Chimborazo nella regione centrale dell’Ecuador. Qua Luis Enrique cresce in una realtà sociale dove la classe dominante è costituita da un ristretto e chiuso gruppo di discendenti degli antichi “ conquistadores” spagnoli, chiamati “ Los Gamonales”. Essi detenevano la totalità delle ricchezze economiche della provincia ed attorno a loro ruotava l’intera vita sociale ecuadoriana. In uno stato assai simile a quello della medioevale “ servitù della gleba” gli indios, la parte più numerosa della popolazione della Nazione sudamericana, lavoravano permanentemente per “ los Gamonales”. Per gli indios non esisteva alcuna possibilità di risalire la scala sociale, non avevano l’occasione di andare a scuola o di vedere riconosciuti i più elementari diritti umani. Luis Enrique Ramos non apparteneva completamente al ceppo indios della popolazione ma sua madre, per scelta e per bisogno, decise di andare a servizio di uno di questi padroni di origine spagnola: era la “ cocinera” cioè la cuoca della famiglia agiata. Fu per questo motivo che l’autore venne a contatto con questo mondo di lancinanti disuguaglianze sociali ed una volta raggiunta la maggior età decise di venire in Italia per costruirsi un futuro diverso. Grazie alle sue non comuni capacità ci riuscì ed oggi, dopo esser stato un imprenditore di successo, essendo riuscito a passar la mano, nella conduzione dell’albergo, al figlio ed alla nuora ha trovato il modo di farsi conoscere in un altro campo, quello della scrittura. Egli stesso ci espone il motivo per cui ha deciso di intitolare la sua prima fatica letteraria “ Grazie Italia”:” …ora sono felicemente sposato da oltre quarantacinque anni, ho tre figli, nuore e nipotini, pertanto il mio unico proposito è contraccambiare onestamente tanto e quanto ricevuto…raccontando, perché no, la mia vita”, scrive Ramos. Il libro si può acquistare con poco più di quattordici Euro visitando il sito della casa editrice.

Sergio Bagnoli

 


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