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24.11.2014 - Redazione

Imperia: i tunisini hanno votato per eleggere il loro presidente

Ieri per tutta la giornata, ordinatamente, i tunisini residenti nel Ponente ligure si sono recati alle urne per eleggere il loro Presidente della Repubblica. Lo hanno fatto ad Imperia, sino alle diciotto, negli stessi locali di Corso Europa a Castelvecchio che un mese fa hanno ospitato il seggio in occasione delle elezioni legislative del Paese mediterraneo. Dopo la rivoluzione che ha deposto l'ex Presidente Ben Alì e  che ha dato il via a tutta una serie di controverse rivolte nei Paesi del Maghreb, unica tra tanti la Tunisia sembra aver trovato la propria strada verso una pacifica convivenza democratica. In base alla nuova Costituzione post- rivoluzionaria la Nazione, culla della civiltà cartaginese, si è trasformata in una Repubblica semi- presidenziale ispirandosi al modello della quinta Repubblica francese. Certamente il nuovo Presidente avrà meno poteri del suo predecessore Ben Alì ma comunque sarà sempre il protagonista della vita politica tunisina in quanto continuerà a nominare il Premier ed a guidare la politica estera del Paese. La sua elezione è a doppio turno e secondo i primi " exit pool" sarà necessario, per definire il primo Presidente della nuova Tunisia, aspettare il prossimo ventotto Dicembre, domenica in cui è stato fissato il secondo turno d'elezione, cioè il ballottaggio. Si potrà ovviamente votare pure ad Imperia nello stesso luogo di ieri. Ieri erano ventidue i candidati alla maggiore carica di Tunisi, tra cui una donna. Al ballottaggio, a meno di una quasi improbabile sorpresa in sede di conteggio definitivo dei dati, ci saranno il laico Beji Caid Essebsi, esponente di Nida Tounes e l'attuale Capo provvisorio dello Stato Moucef Morzouki, social liberale. Il primo è solamente a due punti percentuali dalla maggioranza assoluta dei voti validi ma, si sa, nulla è ancora certo. In un mese potrebbero, infatti, cambiare molte cose. Decisiva sarà la scelta del partito filo- islamico Ennhada, molto radicato nelle zone rurali, che non ha presentato alcun candidato per le Presidenziali.  C'è da notare, però, come la Tunisia continui a rimanere, nonostante un terzo della sua popolazione abbia meno di venticinque anni, una gerontocrazia: Essebsi ha ottantotto anni, Marzouki più di settanta. Per questo motivo i giovani si sentono sempre più distanti dalla politica e disincantati. Questo succede pure tra gli immigrati a Sanremo od Imperia come ci ha riferito qualcuno di loro. Sentendosi tagliati fuori dai " giri che contano" e profondamente delusi da una rivoluzione che sta riportando al potere i vecchi caicchi dell'età di Burghiba reagiscono o emigrando nell' Occidente europeo, come in Italia, con l'obbiettivo di fare più soldi possibile in poco tempo, e dunque anche dandosi ad uno stile di vita criminale, o arruolandosi nelle fila dell'Isis non trovando altrove valori validi. Sono gravi storture sociali cui il nuovo esecutivo tunisino dovrà presto dare risposte convincenti.                                                                          

Sergio Bagnoli

 

 


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