domenica 16 giugno 2024
08.07.2014 - Redazione

La provincia di Imperia "maglia nera" sul fronte delle località più povere

La Liguria è maglia nera sul fronte delle province più povere in relazione al salario più basso, con Imperia al terzo posto in Italia

Sono 33 mila i lavoratori che in provincia di Imperia lavorano nelle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, oltre 430 mila quelli in tutta la Liguria, ma parallelamente è anche aumentato il tasso di disoccupazione che in provincia di Imperia si attesta sul 12,4 % e in Liguria sull'11,9%.

 Imperia è 91esima con una percentuale di -0,85% davanti a province come Lecce, Vincenza, Enna, Macerata, Cuneo, Aosta, Piacenza, Benevento e L'Aquila. E ancora. La Liguria è maglia nera sul fronte delle province più povere in relazione al salario più basso, con Imperia al terzo posto in Italia (preceduta da Roma al secondo posto e Savona al primo) tra i territori con il più basso potere d’acquisto dei salari. Non va neppure bene il settore delle imprese agricole: dal 1982 la riduzione del tasso di crescita è stato del - 61.5%. E’ la fotografia chiara e negativa offerta dall'analisi svolta dal centro Format Research con sede a Roma illustrati stamane a Sanremo dal presidente e  direttore scientifico Pierluigi Ascani nel corso dell'assemblea annuale di Confcommercio Imperia.

"Dati certamente negativi  - ha sottolineato Enrico Lupi, presidente di Confcommercio - ma io credo che tutti insieme, enti locali e associazioni di categoria, imprenditori e sindacati, possiamo reagire alla crisi dando delle risposte concrete entro breve tempo. Abbiamo iniziato un percorso importante e concreto creando un tavolo delle imprese con tutte le sigle datoriali, unitamente alle organizzazioni dei lavoratori dipendenti, dove abbiamo individuato tre settori importanti: l'agroalimentare, il turismo e l'economia della piccola e medio impresa, compresa la floricoltura. Da qui ripartiamo, vogliamo un patto sociale nuovo tra chi da lavoro e presta lavoro. I sindaci della provincia di Imperia devono essere le antenne di questo spaccato dell'economia del ponente. Noi siamo qui per proporre delle idee di rilancio. I parlamentari sono troppo lontani invece i consiglieri regionali e i sindaci in una nuova architettura dello Stato potranno essere davvero i portavoce al Senato delle nostre istanze. Dunque non ci abbattiamo seppur trovandoci in uno scenario economico difficile. Da parte nostra continuiamo a rivendicare un ruolo di rappresentanza. Nessuno pensi di sottrarre a noi questo ruolo. Le difficoltá sono comunque importanti anche per fare autocritica – ha aggiunto il presidente Lupi citando anche Einstein: “Non possiamo  pretendere che  le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.  La crisi è la più grande benedizione  per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla  notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi  supera sé stesso senza essere ‘superato’. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’ inconveniente delle   persone e delle nazioni  è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il  conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che  è la tragedia di non voler lottare  per superarla”.  All’assemblea hanno partecipato, con un loro intervento, oltre al sindaco di Sanremo Biancheri, anche amministratori provinciali e regionali e segretari sindacali.


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