venerdì 29 marzo 2024
05.11.2011 - Lorella Gavazzi

Latte, il muro della discordia, parla l'amministratore delegato di "Oremar"

In esclusiva Ponenteoggi ha intervistato l'amministratore delegato di Oremar per avere chiarimenti in merito alla "delicata" questione del muro che divide villa Eva dalla spiaggia

 

Il ripascimento della spiaggia, parte integrante dei progetti approvati riguardanti l’edificio e la riqualificazione del posto, avverrà tramite la posa di un geotubo sommerso di 250 metri di lunghezza, che sarà collocato  a circa 25 metri e parallelamente al litorale.

Una tecnica che la Orelmar aveva già sperimentato nel luogo una decina di anni fa.

“La spiaggia oggi –spiega l’amministratore della società-, di fatto ha una larghezza di circa 4 metri in più rispetto al 2010, quando avevamo collocato il primo geotubo”.

“Attraverso il posizionamento di questa struttura –aggiunge- si consente al movimento naturale delle onde di depositare sabbia e ghiaia nel posto, permettendo un ripascimento naturale della spiaggia antistante. In questo caso quella di S.Anna”.

Allo stesso amministratore abbiamo chiesto chiarimenti sul muro di contenimento che ha realizzato nel 2010 sullo stesso litorale e che ha sollevato non poche polemiche da parte di molti cittadini.

Intervista di cui pubblichiamo il resoconto.

Innanzitutto, perché realizzare quest’opera?

E’ necessaria a delimitare la proprietà e a proteggerla dal mare. E peraltro un muro di delimitazione esisteva già. Prova ne è la fotografia (alla mano) scattata intorno al 1930 che testimonia non solo che già c’era un muro in quel tempo davanti all’edificio, ma che era addirittura posto, anche a  difesa del litorale, circa 5 metri più avanti. Il mare, con il tempo, avanzando ha eroso e sommerso ciò che ha trovato, come la chiesetta da cui prende il nome la spiaggia, nonché lo stesso muro, alberi e terreno in generale e, dunque, anche quello di proprietà dell’edificio.

Quindi  il bene ha subito una modifica?

Sì, perché secondo le normative vigenti in materia tutto ciò che viene “assorbito” dal mare nel suo naturale avanzamento, anche se terreno privato, diventa pubblico. In questo senso anche la proprietà si è quindi ovviamente ridimensionata con il tempo.

C’è stata una nuova ridefinizione del confine della stessa?

Certo. Cosa che è stata effettuata dalle Ammnistrazioni dello Stato preposte. A quel punto, da parte della Orelmar e nel rispetto del riconfinamento stabilito, sono partite le richieste agli enti competenti per avere i permessi finalizzati alla realizzazione dell’opera. Con tutti i permessi necessari ottenuti, la società ha quindi dato inizio ai lavori nel rispetto delle normative vigenti.

L’opera è difforme al progetto presentato?

L’opera è a norma, e maggiormente lo sarà a lavoro terminato.

Questo muro a vista in cemento armato, però, proprio non si addice ad un luogo ameno qual è la spiaggia S.Anna.

Infatti il muro non rimarrà così. La Orelmar eseguirà opportune opere come da progetto depositato in Comune.

Lorella Gavazzi

 

 

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