giovedì 25 aprile 2024
22.08.2015 - Redazione

Piscina di Sanremo: bando inaccettabile, scrivono le 4 associazioni di nuoto

 

A seguito degli articoli usciti su La Stampa e il Secolo XIX di giovedì riguardo il Bando della Piscina di Sanremo, preme fare alcune precisazioni:

- la richiesta di sospensione e annullamento del bando è stata richiesta oltre che da Riviera Triathlon 1992, Riviera Nuoto Sanremo, Bordighera Nuoto, anche da Rari Nantes Imperia

- vero è che la richiesta è arrivata in zona Cesarini, altrettanto vero che l’interrogazione del Movimento 5 Stelle sia arrivata con largo anticipo e, ancora oggi, non abbia ricevuto una risposta.

Il Comune, sia la parte politica che la parte dirigenziale coinvolta in questo scempio, sta zitta nella speranza che ci si dimentichi di tutto come, oramai, è abitudine nella nostra città e nel nostro paese.

Riteniamo che la presentazione di una sola candidatura dia ragione alle questioni sollevate dalla nostra richiesta di spiegazioni al Comune ovvero che il bando presentato fosse per pochi, anzi pochissimi. Questo va contro i principi di libera concorrenza, di parità di trattamento e di non discriminazione evocati da una delle linee guida dal Governo ne “La Guida Pratica per i contratti pubblici di servizi e forniture – Vol. 1° Il mercato degli appalti”.

Inoltre, all’interno del bando vi sono tutta una serie di punti che NON rispecchiano le Linee Guida della Legge regionale 7 ottobre 2009, n. 40 Testo unico della normativa in materia di sport Bollettino Ufficiale n. 17 del 7 ottobre 2009.

Quello che sostanzialmente si è chiesto tramite con la nostra istanza è una richiesta di spiegazione scritta al perché non si sia applicata quella che è la legge. Noi abbiamo mosso una serie di domande ed esigiamo risposte che vanno ben aldilà di una semplice e laconica frase riportata tramite comunicato stampa “In Comune fanno sapere di aver ricalcato il precedente capitolato e di non aver ravvisato nulla di discriminante o di strano”.

Oggetto della querelle sono prevalentemente i seguenti punti:

- discriminazione nei confronti delle associazioni e società sportive non affiliate alla FIN. Il futuro gestore potrà non concedere spazi a chi, invece, ne avrà bisogno per poter portare avanti la propria attività sociale.

- il bando attribuisce il massimo punteggio – e perciò la vittoria – alle società che gestiscono decine di impianti: più impianti gestiti, più punti. Più punti, aggiudicazione del bando e, quindi, della gestione della Piscina Comunale di Sanremo. In tutta Italia c’è una sola società che gestisce decine di impianti e poche altre, forse 5, che ne gestiscono una decina. In Provincia di Imperia , di Savona , di Genova e così via non esistono società che gestiscono più di 2 o 3 Impianti. Quindi, è facile trarne delle conclusioni e scorgere elementi di forte discriminazione;

- “qualificazione degli istruttori e degli allenatori” dove si considerano solo quelli F.I.N. e, inoltre, è chiaro che per poter ottenere il punteggio massimo si deve essere una grossa società di gestione con molti istruttori e allenatori;

- “livello di attività svolta” dove si tiene conto del numero di atleti tesserati. Certo è che una società che gestisce più impianti sportivi risulta essere avvantaggiata potendo contare su un maggior bacino d’utenza e, quindi, di tesserati;

Vi sono anche altre clausole discriminanti ma non vogliamo tediare il lettore che deve sapere che la società che ha presentato l’offerta è partita con una base di punteggio decisamente più alta rispetto a tutta la concorrenza.

Se tutti i bandi fossero scritti come quello di Sanremo si arriverebbe nel giro di pochi anni a un monopolio nella gestione degli impianti sportivi di poche società e conseguente morte delle realtà sportive locali, come del resto già successo.


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