domenica 16 giugno 2024
27.10.2012 - Donatella Lauria

Ponenteoggi prende il treno, reportage (triste) di un viaggio da Ventimiglia a Genova

Sedili sporchi, aria condizionata ghiacciata anche ad ottobre, vetri mai lavati e il solito ritardo. Il nostro viaggio da Ventimiglia a Genova.

Intercity delle 6 e 33. Partenza da Ventimiglia. Destinazione Genova.

La prenotazione è quasi d'obbligo per non rischiare di rimanere in piedi, soprattutto dopo Imperia quando il treno si riempie di pendolari e studenti diretti nel capoluogo della regione. Non appena si entra nello scompartimento lo scenario non è dei migliori: i sedili sono tutti macchiati. Le macchie non sono certo di un'ora prima, ma almeno di mesi. Al posto del riscaldamento, che sarebbe normale vista la stagione, si accende una fortissima aria condizionata che ci costringe a tirare su i baveri e a chiudere la sciarpa. Il treno accumula 20 minuti di ritardo. Normale.

I vetri sono opachi e si fatica a vedere il bel panorama. Sembrano gocce di pioggia ormai asciugate. Ma è quasi un mese che non piove.

Faccio un giro negli altri vagoni. Stesso copione. Sedili sporchissimi. Non macchiati ma di sicuro trascurati da lungo tempo. In diversi scompartimenti ci sono ancora bottiglie vuote o lattine lasciate chissà da quanto tempo. Alcuni viaggiatori mi riferiscono che sono titubanti ad appoggiare la testa al sedile. Una studentessa che viaggia ogni giorno si sfoga raccontandomi che quando torna a casa è costretta a lavare i vestiti. Mi trasferisco in prima classe. Non c'è poi tanta differenza rispetto alla classe economica. Economica per modo di dire: 15 euro e 50, quindi 31 euro con il ritorno.

Si arriva a Genova alle 9 e 15: due ore e 45 di viaggio. Ribadisco si trata di un Intercity. Non poi così comodo. Altre parole non servono. Buon viaggio.

 

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