martedì 23 aprile 2024
25.05.2013 - Donatella Lauria

Ventimiglia, c'era una volta il "paradiso perduto" di Mortola

"C’era una volta il paradiso della Mortola”. E’ proprio il caso di dirlo. Usare il tempo imperfetto è d’obbligo vista la situazione di degrado e sporcizia in uno dei sentieri che porta nella spiaggia più affascinante della Riviera, proprio all'inizio della stagione estiva.

Si sta parlando del sentiero che conduce alla caletta dopo la prima galleria, subito sotto la punta del cannone e che si raggiunge attraversando il ponte sulla ferrovia. Lattine, carte di ogni genere, erba incolta sono gli elementi che portano al litorale. Quello stesso litorale che alla sua estremità vanta uno dei ristoranti più rinomati della zona: Baia Beniamin. Dunque?
Il posto visto da lontano è sempre uno dei più belli della Liguria. Una foresta di pini marittimi scende fino ad adombrare un’acqua che assomiglia a quella della Corsica o dell’isola d’Elba. Perché le spiagge della Mortola e della Baia di Latte non hanno niente di meno. Devono soltanto essere più valorizzate e custodite. Così come la strada che conduce al mare. Da lontano, basta lasciare la strada asfaltata e si discende in una discarica a cielo aperto. Attraversato il ponte la pineta è in condizioni migliori ma popolata di ambigui personaggi che incontri fermi sul sentiero o che spuntano da dietro un cespuglio e ti guardano in silenzio. Lo scorso anno  è stato effettuato un servizio di controllo straordinario contro il degrado del litorale. Il sopralluogo, voluto dal commissario straordinario del Comune di Ventimiglia Giovanni Bruno, è scattato all’improvviso e la prima tappa è stata il “muro di Latte”. Al blitz interforze, proseguito nella zona di Mortola inferiore, baia nota per essere frequentata da nudisti, hanno preso parte Guardia di Finanza, Guardia costiera, polizia, carabinieri, vigili urbani, funzionari della Sovrintendenza e alcuni tecnici del Comune. Il controllo è successivamente proseguito alla baia dei Balzi Rossi. Sono stati perlustrati tutti i sentieri e le calette che conducono al mare visionando le aree maggiormente degradate. Ma ad oggi la situazione non è delle migliori.

 Ripulire il nostro magico litorale, dunque, è un’azione indispensabile per restituirgli la naturale bellezza. Non tutti sono pronti a compiere una simile impresa. Per le missioni impossibili, soprattutto in prossimità della spiaggia delle Calandre, spesso ci pensa la giovane associazione Lasciadire, capitanata da Bruno Scioli.


Commenti

Nessun commento presente.
Accedi per scrivere un commento

 
Meteo