venerdì 26 aprile 2024
20.08.2014 - Donatella Lauria

Ventimiglia come Lampedusa? Di notte il "passaggio invisibile" di centinaia di eritrei

Ponenteoggi l'altra notte ha visitato la stazione ventimigliese diventata dormitorio di centinaia di eritrei. Reportage.

Ventimiglia come Lampedusa?  La stazione nelle ore notturne è diventata da tempo un dormitorio a tutti gli effetti per centinaia di profughi eritrei.  Molto più che un’emergenza, è un esodo. Ogni 24 ore, i treni, partiti dal Sud, nella notte scaricano nella città di confine tra i 100 e i 150  profughi.

Nessuno ne parla. Transitano fino all'alba. E poi si dileguano. Sono ordinati, calmi, non danno fastidio. Ma esistono. Il loro è un passaggio invisibile. Centinaia tra donne e bambini. E non hanno assistenza. A parte quella  degli agenti della PolFer, gli unici ad interessarsi della loro salute. Non c’è un coordinamento nazionale che dia delle direttive.

Utilizzano i bagni della Polizia Ferroviaria, grazie alla bontà degli agenti. Ma le situazioni igienico sanitarie potrebbero degenerare, se l’ondata non si placa.

 I bagni pubblici della stazione da anni sono inutilizzabili, sigillati. Sbarrati da un cancello che li separa dal grande atrio. Perché non aprirli per questa emergenza?

Ponenteoggi è entrato in stazione e ha incontrato chi ogni notte vede queste persone dormire nei cartoni. “Ci sono molte donne e bambini. – ci raccontano - A volte ragazze in gravidanza.   Alcuni di loro hanno piaghe dovute a ustioni non curate, i bambini talvolta mostrano il volto gonfio per le punture di zanzara.

 Hanno i soldi e sono molto educati e composti; spesso utilizzano il buffet della stazione, pagano sempre e non hanno mai dato problemi”.

Si potrebbero raccontare le loro storie. Sono quasi tutti provenienti dall'Eritrea, in fuga da una dittatura assurda che vieta senza ragione di attraversare i confini nazionali. Sono per lo più giovani, più imprevedibili negli spostamenti e difficili da intercettare rispetto alla famiglie siriane. Vogliono trovare un Paese in grado di dare loro un futuro idoneo, che ovviamente non può essere l’Italia, troppo precaria per rappresentare una nuova possibilità.

L’Italia  è diventata terra di transito per andare più a nord, e per questo motivo ci vorrebbe un permesso umanitario europeo per evitare che si creino troppi circuiti illegali e paralleli.

 C’è infatti l'azione di passeur che approfittano della loro voglia di raggiungere la Francia. E ogni notte transitano in stazione  “corrieri” clandestini e illegali che cercano di fare cassa sulla loro necessità di oltrepassare la frontiera. Si parla di 50 o 60 euro a testa. Uno sfruttamento totale.

 

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