domenica 16 giugno 2024
30.09.2014 - Donatella Lauria

Ventimiglia: il verde è un optional, Mentone ci insegna....

Ponenteoggi ha messo a confronto i giardini di Mentone e quelli di Ventimiglia. le immagini parlano da sole. Viaggio nel verde pubblico cittadino.

Il polmone verde di Ventimiglia sta soffocando.

Degrado e abbandono regnano ormai da mesi all’interno dei giardini pubblici e nella maggior parte delle aiuole cittadine. Poca cura, degrado, mancanza di sorveglianza, erba e piante non innaffiate con puntualità, cartacce gettate. E il tutto si può ricondurre, forse, alla carenza di giardinieri in città:contando che la vicina Mentone vanta ben 60 giardinieri: che in estate diventano 70.

Il confronto nasce spontaneo. Le immagini parlano da sole. Il verde pubblico ventimigliese è “malvestito”, trasandato, lasciato andare, tenuto come un oggetto di poco valore. Nella vicina Francia il verde è un gioiello prezioso da custodire con cura e  la cultura dei giardini è al primo posto. Come quella dello sport. Fanno parte di priorità che non si possono trascurare. L’estetica, l’immagine e il benessere sono elementi fondamentali della città. L’arredo urbano, rappresentato da piante e aiuole, è un biglietto da visita troppo importante da consegnare a turisti e villeggianti: soprattutto in periodi di pieno turismo. E in Francia questo lo sanno bene. Tanto che dal palazzo comunale della città dei limoni si è deciso di incrementare di dieci unità la squadra degli uomini addetti alla cura del verde pubblico. A Ventimiglia accade il contrario. Per ragioni economiche l’organico è stato ridotto. E le conseguenze si vedono.

Entrando nel parco cittadino oltre a notare erbacce, aiuole spettinate e incolte, balzano alla vista extracomunitari che dormono comodamente al loro interno. E poco più in là giocano i bambini. Sembra, a tratti, lo scenario di qualche anno fa: i giardini erano stati occupati da turchi e tunisini che  avevano fatto diventare del tappeto d’erba il proprio letto.

Per terra si scorgono bottiglie abbandonate, lattine, cartoni e rifiuti di vario genere che occupano ogni angolo dell’area verde. Le mamme si lamentano, ma del resto l’alternativa per fare svagare i più piccoli in città è inesistente. E ancora erba alta, fango dopo la pioggia, piante appassite e senza rami e, in alcuni tratti, divenute rifugio per i clochard, spesso, ubriachi. E qui si pone anche il problema della sicurezza pubblica, più importante dell’aspetto estetico.

“Sono costretta a portare i miei bambini qui – racconta una mamma – perché è l’unico posto verde, all’ombra e con tanti giochi. Questi sono nuovi e sicuri, ma c’è sempre il rovescio della medaglia: sporco e poca igiene. Quando arrivo a casa sono costretta a disinfettare i miei figli”.

E' assolutamente necessario restituire ai giardini e al verde cittadino la loro dignità e funzione primaria: oasi di relax, punto di aggregazione della “mini” cittadinanza.

Un'altra aiuola in stato di degrado è quella davanti al Monumento dei Genieri in via Giovanni XXIII. "La puliscono solo una volta all'anno - racconta un abitante della zona - in occasione della cerimonia del 25 aprile". Come si può notare dalla foto nell'aiuola, oltre a lattine e altri rifiuti,  c'è anche una palma caduta. Lo scenario è invariato da mesi. E ci troviamo a due passi dal mare.

Sempre in tema di verde pubblico lo sporco e le sterpaglie regnano anche alla Porta d’Italia. La grossa aiuola che dovrebbe dare il benvenuto agli stranieri è in condizioni pietose. Non solo. Degrado e cespugli dominano nella zona di Mortola, uno dei posti più suggestivi di Ventimiglia. Chi si ferma ad ammirare lo strepitoso panorama che abbraccia il versante francese e quello italiano viene ostacolato da erbacce alte oltre un metro che impediscono la vista. 

 Si prenda spunto dai cugini francesi, che in tema di educazione civica e senso dell’estetica hanno da insegnare.

 

 

Commenti

Nessun commento presente.
Accedi per scrivere un commento

 
Meteo