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24.05.2014 - Lilia De Apollonia

Grand Prix di Monaco: i 78 giri che entrarono nel mito

Domenica si corre l'affascinante gara che attraversa il Principato. La storia dell'evento tracciata da Lilia De Apollonia.

Domenica 25 maggio a Montecarlo si celebra la corsa automobilistica più famosa al mondo, il Grand Prix di Monaco che su 78 giri laurea campioni che entrano quasi tutti nel mito. Nel  mese di aprile del 1929 per la prima volta su un circuito cittadino si corse una gara ad alta velocità, vinse la Bugatti 35, verde, al volante William Grover. Fu il figlio dell'allora presidente dell'associazione automobilistica monegasca, che prima era associazione velocipedista, Anthony Noghes, insieme ad alcuni amici in pochi mesi ottenne il permesso e realizzò un' idea folle ma affascinante, erano gli anni del jazz, di Scott Fitzgerald, l'epoca che viene ricordata proprio come "anni folli". Impensabile, ma incredibilmente vero, nel tempo il tracciato cittadino è rimasto uguale, a parte alcuni tratti intorno alla piscina e le varianti delle chicane. Stessi saliscendi, curve, un tunnel, le banchine del porto accanto ai bolidi, l'acqua che li sfiora, la chiesa di Santa Devota, patrona del principato e diventata  quella dei piloti. Negli anni alcune interruzioni dovute al conflitto e al dopoguerra, e ora si  arriva a spegnere 72 candeline sul più anacronistico, lento, ma il più seguito dei circuiti della Formula Uno.
Storia e leggenda attirano appassionati da tutta Europa; per i liguri è quello che si può definire il Gran Premio della porta accanto, moltissimi non solo del ponente vanno a prove o alla gara. Un biglietto ha prezzi altissimi che gli sportivi sopportano, dai 300 e in su; chi si accontenta della Rocca, 100 euro per godersi vista panoramica, seduti sull'erba dell'altura sovrastata  dal Palazzo Grimaldi. o per chi vuol cogliere l'atmosfera almeno del dopo-gara.
I ristoranti sono bookup, cibi italiani, si pranza velocemente e si guarda la gara.
Certo la vista più impagabile la da il Botticelli, tra il porto e la salita dopo St. Devote; offre posti vip con doppia vista sulla terrazza, inizio della salita e mare e banchine, o i posti, sempre con pranzo, vista sui quais, prima della curva detta del tabaccaio. Il patron italiano Tony cura ogni anno nei particolari menù e tribunette, mentre in altri locali, come lungo la discesa del Casinò, si resta assiepati in piedi per cogliere scorci della corsa... ma importante è esserci.
 Allo Stars'n bars, di proprietari franco-americani, vista lontana, ma diretta sui paddock; nei locali SBM tutto è per i paperoni, le suite soni affittate di anno in anno e si accalcano nelle stanze decine di persone per vedere un tratto di circuito. Il più panoramico degli hotels è il Grill del de Paris, sul tetto, mentre nel salone e sulla terrazza dell'Hotel de Paris i miliardari pranzano quasi senza curarsi della gara. Lungo il circuito cittadino tanti bar e brasserie hanno il pienone, c'è chi si accontenta anche solo di vedere pochi metri di pista... e arriva da tutta Italia ed Europa.  ll porto è stracolmo di imbarcazioni battenti ogni bandiera, a bordo super bellezze spesso in bikini, che tentano di strappare gli sguardi meno attenti dalla gara. Avere un amico dotato di balcone affacciato sul porto o sul Casinò, sarebbe ideale, ma difficile però, perchè si affittano di anno in anno a cifre da 20 mila euro in su. Tentare per un biglietto ultimo minuto, si può telefonando all'Automogile Club: 00377-93152600. Sembra ora rimangano posti alla tribuna K, alla O, alla M. L'organizzazione del famoso ACM è perfetta, nel pre e dopo gara, anche se tutto è blindato, ma il fascino non scompare...


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