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19.06.2013 - Marisol Bertero

Il Drift Trikes, la discesa dei tricicli, conquista il Ponente

Intervista a Giorgio Gagliardi, pioniere di questa nuova disciplina sportiva nell'imperiese. Ponenteoggi sarà media partner dell'evento.

Ho dato appuntamento  a Giorgio detto ‘Sgrips’ Gagliardi, imbianchino di 29 anni, al Bar del Corso, a Camporosso. E’ un posto tranquillo alle due del pomeriggio, e con davanti una bella bibita fresca è più piacevole chiacchierare.

E’ puntuale il ragazzo: capelli castano chiaro, enormi occhi azzurri e sorriso malandrino, felicemente sposato con Maddalena Di Marco, e ha già una bellissima bambina.

In realtà all’appuntamento sarebbe dovuto venire Steve Biancheri, 25 anni di Vallecrosia Alta, ma poi, con dispiacere, ha dovuto annullare l’incontro per motivi di lavoro, e mi ha lasciato nelle mani del suo amico e socio Giorgio.

Ma qual è il motivo di quest’intervista? I due giovani hanno portato nell’estremo ponente ligure un nuovo sport: il Drift Trikes, e hanno già organizzato un evento in merito. Ma andiamo per ordine, e chiediamo dunque a Gagliardi qualche dettaglio in più circa questa nuova disciplina sportiva, ricca di adrenalina e discese ripide in velocità.

Giorgio, spiegaci: che cos’è questo sport?

“Questo è uno sport nuovo” ha subito risposto il ragazzo, precisando che si pratica su tricicli artigianali fatti dai piloti, e che “viene praticato da circa tre anni”. La disciplina di per sé  fonda le sue radici in Oceania,tra l’Australia e la Nuova Zelanda, poi attraverso Internet si è fatta conoscere in tutto il resto del mondo.”In Italia” spiega Giorgio “c’è da due anni al massimo”, puntualizzando ancora che nel ponente lui e Steve sono stati i “pionieri”, di questo sport, e sono quasi due anni che lo praticano in sicurezza nelle strade collinari, che offrono piste ideali con asfalto piuttosto liscio, e tornanti in cui sgommare.

Ovviamente la domanda nasce spontanea: ma come lo avete scovato questo sport e perché lo praticate?

“Noi siamo appassionati di motori, e auto sportive” racconta Gagliardi, “e nelle varie ricerche su Youtube ecco che troviamo dei video sui ‘tricicli da drift’” e il colpo di fulmine è servito. I due, palesemente appassionati di sport estremi (a Steve piace molto il wingsuit flying), non si sono quindi lasciati scappare l’occasione, e hanno prenotato i primi due veicoli sul web.

“E’ uno sport sano, non inquina!” ride Giorgio, spiegando che “sviluppa la muscolatura di tutto il corpo, e si fa all’aria aperta”,  indicando subito il drift trikes come una disciplina economica: infatti bastano un casco e una giacca da moto, pantaloni lunghi, scarpe da ginnastica, come tenuta. E poi, ovviamente, il triciclo, che però è ecologico: niente motore e zero benzina, solo muscoli.

Tu e Steve avete cominciato da soli. Ma so di una pagina Facebook con più di duemila ‘Likes’. Avete fondato un team di Drift Trikes.

“Siamo i Drift Pirates” risponde Gagliardi, raccontando che ben presto, dopo aver messo in rete i video delle loro prime discese, una ventina di ragazzi li ha contattati, vogliosa di provare questa nuova attività, e si è unita a loro. Da quasi un anno questi ‘pirati’ del triciclo, si allenano e partecipano a raduni della disciplina sparsi per l’Italia, portando alta la bandiera del ponente ligure.

Parliamo di riconoscimenti: questo sport è tesserato a livello formale in Italia?

“Sono riuscito a contattare la FIC’S, Federazione Italiana Cart, che fanno gare di ‘Speed-down’ cioè di tutti quei mezzi che vanno in discesa senza motore” ha spiegato Giorgio, che afferma: “mi è bastato dire che cos’è il Drift Trikes, e mandare un primo regolamento, con delle caratteristiche tecniche del triciclo, e ora questa attività è riconosciuta da questa federazione a livello nazionale”.

Dopo una prima gara sperimentale  a Castelnuovo D’Elsa, quali sono i prossimi obiettivi?

“Presto creeremo un regolamento più rigido”  spiega Gagliardi, ovviamente anche per motivi di sicurezza e di equità tra i piloti.

E la federazione si occuperà di stendere  “un vero e proprio calendario” di gare per un campionato nazionale di Drift Trikes, presumibilmente a partire già dalla prossima stagione agonistica.

Ora passiamo alle cose serie. Giorgio, cosa succede il 28 luglio ad Airole?

“Attraverso Internet ci siamo sentiti con gli altri gruppi di Drift Trikes in Italia” afferma Gagliardi, e così è nata l’dea di organizzare un evento dove “si potranno effettuare in sicurezza, con la strada chiusa al traffico delle discese in modalità freeride” e cioè senza una vera  e propria gara, “ma una serie di corse libere, il cui unico scopo è divertire e divertirsi, mostrando tutte le potenzialità dello sport”. Inoltre, aggiunge orgoglioso Giorgio, la FIC’S ha deciso di spostare nello stesso giorno e nello stesso luogo l’ultima tappa di altre due categorie di ‘speeddown’ e cioè i Longboard e gli Streetluge, due discipline che hanno già un regolamento definito, e un calendario prestabilito.

“Ci tengo molto a ringraziare il comune di Airole, che ci ha aiutato nell’organizzazione” aggiunge Giorgio.

 Quindi, come media partner dell’evento, vogliamo sottoporvi il programma della giornata: al mattino, tra le otto e le nove,  si procede con le iscrizioni per chiunque voglia fare qualche discesa dimostrativa, o per puro divertimento, con una spesa di 15 euro, che comprende un piccolo gadget per tutti i piloti; la pista prevede una lunghezza di tre chilometri, e le prime corse partiranno dalle nove. Ogni discesa sarà così strutturata: partiranno dapprima i mezzi più veloci, e a scalare quelli più lenti. La fine del freeride è programmata per le 18.30. La Pro Loco di Airole si occuperà di fornire dalle 12 alle 14 la pausa pranzo a pagamento.

Infine da segnalare una nota di merito per i ragazzi, che affermano, tramite la voce dell’unico presente Giorgio: “è una cosa che facciamo non per guadagnarci, ma per puro divertimento e amore verso il drift trikes”.

Se vi volete allenare in questo nuovo sport, sappiate che sia i Vigili, sia i Carabinieri, danno il nulla osta.

Il triciclo è un velocipede: basta rispettare le leggi della strada, avere le luci di segnalazione, i catarifrangenti nei pedali e il campanello. Bardati in questo modo, si è in regola con il codice della strada, e non si rischia di incorrere in sanzioni.

Per maggiori informazioni:

https://www.facebook.com/DriftPirates?ref=ts&fref=ts

 

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