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20.10.2014 - Redazione

Sanremo: il torneo "Tessitore" parla la lingua russa

Poteva e doveva vincere il torneo mantenendo così il trofeo, per il terzo anno consecutivo, in terra piemontese ma l’Ornavasso, inaspettatamente, alla trentesima edizione del “ Memorial Edoardo ( Dado) Tessitore”, conclusasi ieri pomeriggio a Sanremo, si è classificato solamente terzo aggiudicandosi contro l’altra squadra italiana, e cioè il Savino Del Bene di Scandicci, la finale di consolazione al termine di cinque combattutissimi set.

Il trofeo prende così la strada della Russia, nello specifico di Balakovo, dopo che in finale le ragazze del Proton, massima serie del grande Paese slavo, hanno regolato con il punteggio di tre set a zero le connazionali del Leningradka di San Pietroburgo che neppure alla loro quarta partecipazione sono riuscite a trionfare nella “ Città dei Fiori”. Sanremo è una cittadina ligure che vive di turismo, ed in questi anni di crisi specificatamente proprio di turismo russo, per cui il trionfo delle atlete slave è stato salutato con entusiasmo: ci si aspetta un buon ritorno economico, dunque. Peccato però che sia il luogo ove si è svolto il torneo, sia la sua formula denotino un’ approssimazione assoluta della città nell’ospitare eventi sportivi di livello. Il palazzetto dello sport di Villa Ormond, ove si sono disputate le gare, infatti è un fabbricato fatiscente del secondo dopoguerra che a malapena ospita cinquecento persone di cui la metà in piedi e le altre su vecchie tribune di tubolari con panche lignee in una situazione di assoluto degrado. Non si parli poi delle ristrette dimensioni del campo, cosa che ha impedito alle squadre partecipanti di approntare tutto il loro potenziale offensivo. Un situazione, insomma, che a malapena si riscontra anche nelle più periferiche cittadine polacche o romene. Il trofeo “ Dado Tessitore è stato conteso da quattro squadre, due italiane e due russe, tutte disputanti la massima serie nelle rispettive Nazioni d’appartenenza, che, però, non si sono affrontate in un semplice girone all’italiana ma hanno iniziato a disputare le gare che contavano solamente a partire dal pomeriggio del Sabato. I due match di Venerdì, in pratica, sono risultati essere solamente dei match di pre- qualificazione al fine di definire la griglia delle semifinali del dì appresso. Le russe di San Pietroburgo e di Balakovo come smaliziate gatte in attesa del topo sacrificale, hanno quindi confuso le carte e si sono messe a giocare seriamente solamente al Sabato. A farne le spese innanzitutto l’Ornavasso che in semifinale è stato umiliato dalle atlete del Proton che hanno vinto per tre set a zero con margini veramente abissali: 25 a 17, 25 a 11 e 25 a 16 i parziali. Il Proton, si badi bene, nel match inaugurale del Venerdì era stato sconfitto dallo Scandicci per tre set ad uno. Emozionante la partita che ieri pomeriggio doveva assegnare il terzo posto del torneo: di fronte le une alle altre le atlete dell’Ornavasso e quelle toscane di Scandicci. Hanno vinto al “ tie- break” per quindici a dieci le piemontesi della Val d’Ossola, per l’occasione in maglia bianca, dopo che nel quarto set, vinto dalle fiorentine di Scandicci per ventisei a ventiquattro, erano state raggiunte sul due pari dalle avversarie. Volitiva la prova delle atlete provenienti dalle rive del Toce che hanno dimostrato, nell’unica veramente tesa e combattuta partita del torneo, una discreta carburazione in vista della loro seconda partecipazione alla massima serie nazionale di pallavolo femminile. Ci sono particolarmente piaciute la Aricò, l’olandese Sloetjes, la sua connazionale di colore Stoltenborg e la sempiterna Paola Paggi, premiata  come una delle “ stars” del torneo. Crediamo, infine,che se solo si fosse giocato in una vera struttura sportiva con spazi adeguati Ornavasso avrebbe certamente, visto le capacità delle sue schiacciatrici, osare qualcosa in più.              

Sergio Bagnoli 


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