I Giardini di Sir Thomas Hanbury, un paradiso di profumi e colori
Ovunque nel territorio di Ventimiglia si notano i segni della presenza e dell’operato di sir Thomas Hanbury.
Una complessa personalità, doti umanitarie fuori dal comune, spirito d’avventura e amore profondo per la natura: un amore che si traspose poi al luogo e agli abitanti dove scelse di vivere, nei dintorni del parco di acclimatazione botanico da lui creato alla Mortola e alla cittadina di Ventimiglia.
Conobbe i luoghi magici dell’estremo Ponente grazie alle parole del fratello Daniel che fu il primo a caldeggiare il progetto della creazione di un giardino botanico dopo aver visto a capo Mortola una vecchia villa in rovina tra oliveti e vegetazione spontanea che arrivava fino al mare e un microclima favorevole in un luogo di selvaggia bellezza.
Quando Thomas arrivò a Mentone per curarsi alcuni disturbi da un medico francese e prendersi un po’ di riposo non mancò di vedere Capo Mortola e innamorarsene. Capì che quello era il posto giusto per realizzare un sogno. Comprò villa e terreno nel 1867 e lì si stabilì per sempre.
Qui creò il mondo nei suoi giardini, un mondo fatto di piante arrivate dagli angoli più sperduti e lontani del globo. Vennero architetti ed esperti botanici, tutti di livello internazionale, fino al completamento del giardino, mentre ormai giungevano a visitarlo nobili e principi che seguirono l’esempio della mitica regina Vittoria che si era recata due volte accompagnata dalla figlia. Qui lo stile nobile inglese si iniziò a fondere con i profumi e i sapori liguri, e con gli aromi della macchia mediterranea che ispirò numerosi artisti.
Regnanti, imperatori e principi, da tutta Europa, l’ambasciatore in Inghilterra della Cina: tutti rimasero entusiasti da quel capolavoro naturale creato dalla mano dell’ uomo.
La data dell’arrivo dei due fratelli inglesi, Thomas e Daniel, in Costa Azzurra è il 1897. Rimarrà negli annali perchè ha segnato la storia di un’epoca “targata” Thomas Hanbury. E le iniziali T H, intrecciate tra loro, sbalzate sulla pietra a testimoniare l’eternità di un progetto quasi divino, si riconoscono sulla Croce di Mortola.
Si leggono le iscrizioni di Sir Thomas sparse, come i semi dei fiori e delle piante giunte dai quattro angoli del mondo nei luoghi significativi del suo parco. Sul portale d’entrata dei giardini fece scolpire l’ideogramma F O che in cinese significa “felicità e lunga vita”. Gli era stato portato scritto in preziosi caratteri dal primo ambasciatore cinese in Inghilterra che venne in visita ai giardini. E anche ora rimane l’augurio per i numerosissimo visitatori che varcano ogni giorno il cancello del parco.