Il dibattito sulla sanità ad Albenga si fa sempre più acceso, con un grido d’allarme unanime lanciato da Croce Bianca e Croce Rossa. Durante una seduta della Commissione Sanità, i rappresentanti delle due associazioni hanno denunciato una situazione “critica e inaccettabile”: le ambulanze non vengono mai inviate al Punto di Primo Intervento (PPI) di Albenga, a prescindere dalla gravità del caso. Questo comportamento sistematico, che dirotta anche i codici verdi verso il Pronto Soccorso dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, sta creando una serie di problemi a catena che mettono in ginocchio l’intero sistema di soccorso volontario del territorio.

Il drenaggio dei pazienti e il sovraccarico del Santa Corona
La problematica, ora acclarata, è che i mezzi di soccorso, anche per i casi di bassa complessità (codici verdi), vengono sistematicamente indirizzati verso Pietra Ligure. Questo bypass del PPI di Albenga ha due conseguenze dirette e immediate. La prima è il sovraffollamento del Santa Corona, che si trova a gestire un numero di interventi superiore alla sua capacità ottimale, rallentando l’assistenza anche per i casi più gravi. La seconda, e non meno grave, è che le ambulanze, non potendo usare la sirena per i codici verdi, si muovono come veicoli normali, restando bloccate nel traffico. Questo ritardo nel ritorno alla base lascia il comprensorio ingauno pericolosamente sguarnito di mezzi di soccorso, mettendo a rischio l’intera comunità.
L’impatto sul volontariato: il cuore pulsante del sistema
A subire le conseguenze più pesanti di questo sistema disfunzionale sono i militi volontari, il vero cuore pulsante dell’assistenza sanitaria locale. Come ha spiegato il presidente della Croce Bianca di Albenga, Dino Ardoino, il 78% dei servizi dell’anno precedente è stato coperto proprio da loro. Questi volontari, che dedicano il proprio tempo libero al servizio della comunità, hanno spesso un lavoro. I lunghi e incerti tempi di rientro da Pietra Ligure li espongono al rischio di fare tardi ai loro impegni, minacciando la loro disponibilità futura. “E noi senza volontari non possiamo andare avanti”, ha ribadito Ardoino, sottolineando la fragilità di un sistema che, ignorando le esigenze di chi lo sostiene, rischia di autodistruggersi.
L’unità dell’opposizione e la prospettiva di un cambiamento
Di fronte a questa situazione critica, la Commissione Sanità ingauna si è mostrata compatta. Dopo aver già espresso unanimità sull’esigenza di mantenere il PPI di Albenga aperto H24, ora l’obiettivo è chiaro: portare la questione in Regione per una risoluzione definitiva. L’unione di intenti tra le pubbliche assistenze e le istituzioni locali rappresenta un passo fondamentale. L’auspicio è che, attraverso una pressione congiunta e l’evidenza dei dati e dei disagi, si possa finalmente correggere un sistema che, nella sua rigidità, sta causando più danni che benefici. La speranza è che la sanità ligure possa trovare un equilibrio più giusto e funzionale, valorizzando le risorse locali e l’impegno inestimabile dei suoi volontari.