La notte del Monte Carmo si è trasformata in un’odissea per un escursionista di Albenga, scivolato in un dirupo per trenta metri. Un’avventura che, per fortuna, ha avuto un lieto fine grazie all’intervento coordinato di Soccorso alpino, Vigili del fuoco e personale del 118. L’operazione, durata ben tre ore, ci ricorda che la montagna, pur essendo un luogo di bellezza e serenità, può trasformarsi in un ambiente ostile e imprevedibile. La storia di questo salvataggio non è solo un resoconto di un incidente, ma una testimonianza del coraggio, della preparazione e della solidarietà di chi opera per la sicurezza di tutti.

La complessità del soccorso in montagna
Salvare una vita in un ambiente impervio come quello del Monte Carmo non è un’impresa semplice. L’intervento, durato fino alle 4 del mattino, è stato reso ancora più difficile dalla scarsa visibilità e dalla natura del terreno. Le squadre di soccorso hanno dovuto mettere in sicurezza l’area, calarsi nel dirupo per stabilizzare l’uomo e, con una complessa tecnica di contrappeso, riportarlo sul sentiero. Ogni movimento, ogni decisione, è stata presa con la massima cautela, per evitare che un’operazione già difficile si trasformasse in un’ulteriore tragedia. Questo salvataggio dimostra la professionalità e la dedizione dei soccorritori, che lavorano in condizioni estreme per garantire la sicurezza di chi ama la montagna.
Dietro a ogni operazione di soccorso, ci sono persone che mettono a rischio la propria vita per gli altri. I tecnici e i medici che si sono calati nel dirupo, hanno sfidato l’oscurità e il terreno scosceso per raggiungere l’uomo ferito. La loro preparazione, il loro sangue freddo e il loro spirito di squadra sono stati determinanti per il successo dell’operazione. Una volta stabilizzato, l’uomo è stato trasportato per 500 metri su una barella fino a Cascina Porro, dove ha potuto ricevere le prime cure e essere portato in ospedale. Il loro lavoro, spesso silenzioso e lontano dai riflettori, è un esempio di solidarietà e di dedizione al prossimo.
La montagna, un amore pericoloso
L’incidente del Monte Carmo ci spinge a riflettere sul nostro rapporto con la montagna. È un luogo che amiamo, ma che non dobbiamo mai sottovalutare. È un ambiente che richiede rispetto, preparazione e prudenza. Questo episodio ci ricorda che, anche durante un’escursione che sembra tranquilla, un passo falso, un attimo di distrazione, può avere conseguenze drammatiche. Per fortuna, la storia dell’albenganese è finita bene, ma è un monito per tutti gli escursionisti a non abbassare mai la guardia e a prepararsi sempre al meglio prima di ogni avventura in montagna.