Nel silenzio della notte a Celle Ligure, un rumore inaspettato ha interrotto la quiete, segnando un’altra pagina nel difficile racconto del lavoro dei rider. Un giovane di vent’anni, in sella alla sua bicicletta, è caduto rovinosamente in via Gioia, riportando traumi importanti. Non è stato uno scontro con un’auto, né un incidente causato da terzi; i primi accertamenti indicano che avrebbe fatto tutto da solo. Ma dietro quella “semplice” caduta si nasconde una storia complessa, fatta di ritmi serrati, stanchezza e la pressione di un mestiere che non ammette soste.

L’urgenza dei soccorsi
La caduta del giovane rider non è passata inosservata. I passanti che lo hanno visto a terra hanno immediatamente lanciato l’allarme, dando il via a una catena di soccorsi. L’ambulanza della Croce Rossa di Varazze e il personale del 118 sono intervenuti tempestivamente. Dopo le prime cure sul posto, il ragazzo è stato trasportato d’urgenza in codice rosso all’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure. La sua corsa notturna, forse per una consegna, si è interrotta bruscamente, mettendo in luce la vulnerabilità di chi si muove per le strade, a tutte le ore, per guadagnarsi da vivere. Anche la Polstrada è intervenuta per fare i rilievi e ricostruire ogni dettaglio dell’accaduto.
Un mestiere ad alto rischio
L’incidente di Celle Ligure non è un episodio isolato, ma fa parte di una preoccupante serie di eventi che coinvolgono i rider. La loro figura è diventata un simbolo della moderna economia dei servizi a chiamata, ma dietro la comodità di un pasto consegnato a casa si nascondono i rischi di un lavoro privo di tutele adeguate. I rider affrontano pericoli costanti: il traffico cittadino, le condizioni meteorologiche avverse, la fretta imposta dalle piattaforme e, non ultimo, la stanchezza fisica e mentale. Spesso lavorano per lunghe ore, con pochi o nessun riposo, e questo li rende più esposti a incidenti, anche quando sono “tutta colpa loro”. La caduta del ventenne non è solo un incidente stradale, ma il sintomo di un sistema che richiede velocità e disponibilità, ma offre in cambio una sicurezza minima.
La città e i suoi lavoratori invisibili
Questo evento ci spinge a guardare oltre la semplice cronaca. Ci invita a riflettere su come la nostra società stia cambiando e su chi ne paga il prezzo. Ogni volta che ordiniamo qualcosa a domicilio, c’è un rider che sta pedalando, spesso di fretta, per noi. La loro presenza sulle strade è costante, ma spesso la loro esistenza è invisibile. L’incidente a Celle, per fortuna non fatale, deve essere un promemoria per tutti: dietro ogni servizio c’è una persona con una vita, delle speranze e, purtroppo, dei rischi. Dobbiamo chiederci se sia giusto che la convenienza di un servizio debba essere pagata con la sicurezza dei lavoratori.