Il Teatro Chiabrera di Savona svela la Stagione 2025/2026: tra tradizione e avanguardia

Il Teatro Chiabrera di Savona si prepara ad accogliere la sua nuova stagione 2025/2026, un cartellone che, gestito direttamente dal Comune di Savona, si inserisce nel solco dell’innovazione e del rinnovamento degli anni precedenti. La rassegna, idealmente connessa al progetto “Nuove rotte”, riflette le esigenze del territorio e le lezioni delle passate edizioni, proponendosi come un ponte tra passato e futuro del teatro.

Un dialogo tra classico e contemporaneo: l’identità del Chiabrera

La nuova stagione conferma l’identità distintiva del Teatro Chiabrera: un dialogo equilibrato tra tradizione e sperimentazione, tra la profondità dei grandi classici e l’audacia dei linguaggi scenici contemporanei. Questa visione mira a connettere il radicamento locale con una vocazione europea, rendendo il Chiabrera un protagonista sempre più influente sulla scena nazionale e internazionale. La proposta culturale si articola in tre percorsi principali – Prosa Artistica, Contemporanea, Musica e Balletto – arricchiti da incontri con registi e attori, per un’esperienza teatrale aperta, inclusiva, libera e condivisa. Il sindaco di Savona, Marco Russo, e l’Assessore alla Cultura, Nicoletta Negro, hanno espresso entusiasmo, dichiarando: “La nuova stagione teatrale è alle porte e, dopo il grande successo dell’anno passato, si preannuncia nuovamente ricca di soddisfazioni. Ancora una volta abbiamo un cartellone che guarda alla tradizione, ma con una spinta propulsiva verso esperienze nazionali ed internazionali. Un nuovo tassello, quindi, che si inserisce all’interno della programmazione culturale della Città, che in questi ultimi tre anni si è distinta per vivacità ed innovazione”.

Lo “Spazio Vuoto” del Teatro nell’era digitale

Il Direttore del Teatro Comunale Chiabrera, Rajeev Badhan, ha presentato la programmazione riflettendo sul ruolo del teatro in un’epoca dominata da velocità, informazioni e intelligenza artificiale. Ispirandosi a “Lo Spazio Vuoto” di Peter Brook, Badhan sottolinea come il teatro sia uno “spazio” in cui “tutto quello che ci circonda resta al di fuori, per apparire in altra chiave, attraverso l’osservazione dello spettatore, al centro della scena”. Ha scelto il bianco come colore simbolo di questa stagione, una tela bianca per nuove visioni, dal classico all’attualità. Il bianco, contenente tutti i colori dello spettro visibile, lascia all’occhio dello spettatore il compito di comporre il quadro emotivo, enfatizzando il ruolo attivo del pubblico nell’esperienza teatrale.

Un cartellone ricco: dalla prosa artistica al contemporaneo

La Prosa Artistica si aprirà con tre atti unici di Anton Cechov, “Crisi di Nervi”, sotto la regia dello storico Peter Stein e con un cast d’eccezione tra cui Maddalena Crippa, vincitore del premio Maschere del Teatro 2024 per la Miglior Regia. Il 2025 si chiuderà con “Gli innamorati” di Carlo Goldoni, in un nuovo allestimento di Roberto Valerio. Il nuovo anno vedrà il ritorno della compagnia internazionale Familie Flöz con “Finale” in prima regionale, seguito dal nuovo progetto di e con Stefano Massini su “Donald”, una figura influente dei nostri giorni. Febbraio porterà Massimo Popolizio in “Il ritorno a casa” di Harold Pinter. A marzo, Simone Cristicchi presenterà “Franciscus”, uno spettacolo che mescola narrazione e musica sul Santo di Assisi. Il periodo di Carnevale sarà all’insegna del classico pirandelliano “Il Berretto a Sonagli” con Enrico Guarneri, e a chiudere la stagione gli attesi ritorni di Tullio Solenghi in “Colpi di Timone” (nei panni di Gilberto Govi) e Franco Branciaroli in “Non si sa come”.

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