Nucleare in Italia: via libera condizionato dalla Conferenza Unificata

La Conferenza Unificata ha dato il suo parere favorevole allo schema di legge delega per lo sviluppo del nuovo nucleare sostenibile in Italia. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) ha accolto con grande soddisfazione questo risultato, annunciando che il testo verrà trasmesso al Parlamento per avviare un percorso atteso, che mira a fornire al Paese un’energia sicura, pulita e innovativa. Questo provvedimento intende creare un quadro normativo completo per l’intero ciclo di vita della tecnologia nucleare, sia a fissione che a fusione, delegando al Governo il compito di disciplinare le fasi di sperimentazione, localizzazione e costruzione dei nuovi impianti.

Il Sì delle Regioni: un parere non incondizionato

Nonostante il parere favorevole a maggioranza, le Regioni hanno posto una condizione precisa: un maggiore coinvolgimento nella definizione degli atti normativi successivi. Il loro sì non è stato, dunque, incondizionato, ma richiede che sui futuri decreti legislativi si trovi un’intesa tra Governo e Regioni. Una minoranza di Regioni, tra cui Sardegna, Toscana e Umbria, ha espresso una ferma contrarietà al decreto. Questo dibattito sottolinea la complessità politica e territoriale del tema, evidenziando la necessità di un dialogo costante per superare le resistenze locali e trovare un consenso su una materia così delicata e strategica.

La Liguria al centro della strategia nazionale

In questo contesto, la Liguria è emersa come una regione potenzialmente strategica per lo sviluppo delle tecnologie nucleari. I ministri Adolfo Urso e Gilberto Pichetto Fratin hanno più volte sottolineato come la regione possa giocare un ruolo centrale, facendo leva sulle competenze tecniche e sulle professionalità di aziende locali come Ansaldo Nucleare e Leonardo. Urso ha rimarcato il potenziale della Liguria per lo sviluppo del nucleare di terza e quarta generazione, mentre Pichetto Fratin ha persino suggerito Genova come candidata ideale per ospitare l’Agenzia per la sicurezza nucleare.

Il ruolo di Genova e le prospettive future

A livello locale, il dibattito si è acceso. Il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, ha confermato che la Liguria si candida a diventare il centro nazionale di ricerca nel settore, pur ipotizzando che le centrali di produzione potrebbero trovare una collocazione in regioni vicine, come la Lombardia. Anche la sindaca di Genova, Silvia Salis, ha sostenuto l’idea di realizzare un’Agenzia di ricerca nel capoluogo ligure. L’obiettivo comune sembra essere la creazione di un circolo virtuoso che, sfruttando le sinergie con realtà come Ansaldo Energia e l’IIT, possa generare posti di lavoro e innovazione. Questa prospettiva, che vede la Liguria non come sede di produzione energetica ma come fulcro di ricerca e sviluppo, cerca di bilanciare le ambizioni nazionali con le sensibilità e le potenzialità del territorio

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