La seduta del consiglio comunale di Savona è stata teatro di una forte tensione, culminata con l’annuncio dell’opposizione di voler richiedere un consiglio comunale straordinario monotematico sulla raccolta porta a porta. L’obiettivo è discutere “dello stato di attuazione del servizio, criticità e disservizi” e valutare “ipotesi di riorganizzazione del sistema”. La richiesta arriva dopo che la sala consiliare è stata gremita di cittadini manifestanti, scesi in piazza per protestare contro il nuovo sistema e chiedere l’installazione di isole ecologiche in tutta la città.
Dati e Contraddizioni: la risposta del Sindaco
Durante la seduta, la minoranza ha presentato quattro interpellanze sul porta a porta, sollevando questioni spinose come i bidoni in spiaggia, le responsabilità per eventuali danni, i costi e l’occupazione dei parcheggi. Il sindaco Russo ha risposto fornendo alcuni numeri per difendere l’operato dell’amministrazione. Ha spiegato che i contenitori condominiali servono 1.400 stabili, contro i 1.100 previsti inizialmente, mentre i mastelli individuali sono 10.000, un numero inferiore rispetto ai 15.000 stimati. Riguardo ai parcheggi, ha rassicurato che l’occupazione del suolo pubblico è inferiore rispetto ai vecchi cassonetti e che lo spazio verrà ottimizzato in futuro. Tuttavia, questi dati, pur rassicuranti sulla carta, non sono riusciti a placare la frustrazione del pubblico e dell’opposizione, che lamentano un’evidente discrepanza tra i numeri forniti e la percezione diffusa del caos in città.

Scontro in aula e la polemica del pubblico
La tensione è esplosa quando il consigliere Fabio Orsi ha proposto una sospensione della seduta per un incontro con i capigruppo, il sindaco e i cittadini presenti, una richiesta respinta dal presidente del consiglio Franco Lirosi. La decisione ha scatenato la reazione del pubblico, che ha preteso di poter parlare, lamentando che la città fosse “invasa dalla spazzatura” e ribadendo il proprio diritto di esprimersi in democrazia. Il presidente Lirosi ha ribadito che il regolamento non lo permette, mentre il consigliere Carlo Frumento ha criticato chi aveva “convocato queste persone” senza avvisarle delle regole. A quel punto, i manifestanti hanno lasciato l’aula con un gesto simbolico: hanno fatto un “girotondo” indossando i sacchi neri della spazzatura, un’immagine forte e provocatoria che ha sintetizzato visivamente il loro disagio.
Un’occasione di confronto mancata
L’episodio ha suscitato la reazione del consigliere regionale Angelo Vaccarezza, presente in consiglio, che ha definito la gestione dell’aula “bizzarra”. Insieme a Rocco Invernizzi, ha sottolineato che la richiesta di un’audizione da parte di un centinaio di persone per leggere un documento era un’occasione di confronto “utile e costruttiva” che la maggioranza ha scelto di perdere. La sua osservazione, “In Assemblea del Consiglio Ligure non sarebbe andata così”, evidenzia una differenza di approccio istituzionale e una rigidità che ha alimentato ulteriormente la frattura tra amministrazione e cittadini. La protesta in consiglio non è solo un sintomo del disservizio percepito, ma anche un segnale di una crescente distanza tra le istituzioni e la cittadinanza, che si sente non ascoltata.