Savona si è svegliata con un episodio che ha lasciato residenti e forze dell’ordine sorpresi e preoccupati. Nella notte tra mercoledì 29 e giovedì 30 ottobre, otto automobili parcheggiate di fronte al Palazzo della Provincia sono state trovate con i finestrini distrutti. Una scena surreale: vetri in frantumi sparsi sull’asfalto, interni messi a soqquadro e nessuna spiegazione immediata per un gesto tanto grave quanto apparentemente privo di logica.
Ciò che colpisce di più è l’assoluta casualità delle vetture danneggiate. Le macchine colpite, infatti, non erano vicine tra loro, ma sparse in modo irregolare all’interno del parcheggio, come se chi ha agito lo avesse fatto in modo impulsivo o senza un piano preciso. Tra i veicoli danneggiati ci sono suv, crossover, ma anche una Fiat Panda e una Smart: segno che non c’è stato alcun criterio legato al valore del mezzo o alla facilità di effrazione.

I primi rilievi e l’intervento della Scientifica
Sul posto sono intervenuti gli agenti della Polizia di Stato e la Scientifica, che ha eseguito i rilievi necessari per cercare indizi utili all’indagine. Gli esperti hanno scattato fotografie, raccolto frammenti di vetro e impronte, e ispezionato l’area con attenzione. L’obiettivo ora è capire se si tratta di un gesto vandalico isolato, di un’azione mirata o di una serie di furti maldestramente tentati.
La parte più sconcertante della vicenda riguarda il fatto che molti proprietari delle auto danneggiate non hanno subito alcun furto. Alcuni hanno raccontato che l’interno delle vetture era completamente a soqquadro, come se qualcuno avesse cercato qualcosa senza trovarlo, ma nessun oggetto di valore sembra essere stato rubato. Questo dettaglio fa pensare a un’azione improvvisata, forse mossa dal desiderio di provocare danno più che di ottenere un guadagno.
L’episodio ha inevitabilmente generato paura e indignazione tra i residenti della zona. In molti si chiedono come sia stato possibile che un raid di questa portata sia avvenuto in pieno centro cittadino, proprio davanti a un edificio istituzionale, senza che nessuno si accorgesse di nulla. Il parcheggio, infatti, è una zona molto frequentata di giorno, ma nelle ore notturne resta spesso deserta e poco illuminata, diventando terreno fertile per episodi di vandalismo o microcriminalità.
Gli inquirenti non escludono nessuna pista. Potrebbe trattarsi di un gesto di teppismo, forse compiuto da uno o più individui sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze, ma non si esclude nemmeno un tentativo di furto fallito. Le telecamere della zona – se funzionanti – potrebbero rivelarsi fondamentali per individuare i responsabili e chiarire la dinamica. Al momento, la Polizia Scientifica sta analizzando le impronte raccolte e confrontandole con i database per cercare riscontri utili.
Molti residenti chiedono ora un intervento concreto: più illuminazione, maggiori controlli nelle ore notturne e l’installazione di videocamere funzionanti. Anche piccoli accorgimenti potrebbero bastare a dissuadere chi pensa di poter agire indisturbato. La speranza è che episodi come questo servano da monito per migliorare la sicurezza e la vigilanza in tutta la zona.




