Tortona svela il suo passato: ritrovamenti archeologici al Convento dei Cappuccini

Tortona si prepara a svelare i suoi segreti più antichi. Venerdì 18 luglio, l’appuntamento con “Nuove dall’antico” offrirà un’opportunità unica per esplorare le ultime scoperte archeologiche che stanno riportando alla luce pagine dimenticate della storia della città. Al centro dell’attenzione, i reperti di straordinaria importanza emersi dallo scavo nel Convento dei Frati Cappuccini, dove l’Università del Piemonte Orientale sta indagando l’antica chiesa medievale di Sant’Eufemia. Non è solo un evento per gli appassionati di storia, ma un invito a connettersi con il passato di Tortona attraverso un viaggio che unisce ricerca scientifica, patrimonio culturale e collaborazione istituzionale.

Il pomeriggio di venerdì 18 luglio offrirà doppi sguardi sulla storia di Tortona. L’evento prenderà il via alle ore 17 a Palazzo Guidobono. Qui, Gian Battista Garbarino della Soprintendenza e Paola Comba del MA.DE guideranno il pubblico attraverso una nuova sezione del percorso museale. Si potrà esplorare il “giardino archeologico” su via Valenziano e i resti delle domus di età imperiale nei sotterranei. Ma la vera novità sono le due nuove sale dedicate al collezionismo civico ottocentesco e ai reperti recentemente restaurati. Ogni allestimento è un vero e proprio “scavo negli archivi”, che permette di riscoprire non solo l’antichità degli oggetti, ma anche l’epoca in cui sono stati raccolti, offrendo una prospettiva unica sulla storia della ricerca archeologica stessa.

Tortona svela il suo passato: ritrovamenti archeologici al Convento dei Cappuccini

Il cuore dell’appuntamento si sposterà alle 18.30 presso il Convento dei Frati Cappuccini. Da alcune settimane, un intenso scavo archeologico, condotto dall’Università del Piemonte Orientale sotto la direzione della professoressa Eleonora Destefanis, sta rivelando scoperte di importanza eccezionale. L’interesse si è concentrato sull’antico monastero femminile di Sant’Eufemia, i cui resti giacciono all’interno del giardino conventuale. Questo scavo ha riportato alla luce una porzione significativa della cripta della chiesa abbaziale dell’XI secolo, costruita su resti di mura urbiche di epoca repubblicana. La cripta, notevolmente estesa, conserva ancora le sue semicolonne a tutta altezza. Durante la visita, si avrà l’opportunità unica di esplorare il cantiere, accompagnati dalla Prof. Destefanis e dal suo team di studenti, che qui si stanno formando sul campo.

Le indagini a Sant’Eufemia non sono solo un viaggio nel passato, ma un ponte verso il futuro della valorizzazione archeologica di Tortona. Lo scavo universitario, finanziato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, si inserisce in una consolidata e proficua collaborazione tra istituzioni pubbliche e religiose, formalizzata da una Convenzione del 2021 che include Soprintendenza, Università e Provincia dei Cappuccini, e a breve anche la Diocesi. Questo impegno condiviso mira a garantire la futura valorizzazione di queste notevoli testimonianze all’interno del percorso archeologico urbano di Tortona. Il ritrovamento della cripta dell’XI secolo e dei resti romani sottostanti è una scoperta di rilevanza non solo locale, ma nazionale, che arricchisce la comprensione della storia di Tortona e la rende protagonista nel panorama archeologico.

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