Il mese di luglio ha portato una brutta sorpresa per il turismo in Liguria. Le continue piogge e le temperature nella norma hanno avuto un impatto negativo sulle presenze, soprattutto nel savonese. La provincia di Savona ha registrato un calo del -20% rispetto a luglio 2024, con il capoluogo che si attesta su un -15%. Questi numeri, secondo gli operatori del settore, sono il risultato di un mese “maledetto”, dove il maltempo ha colpito principalmente nei fine settimana, il momento cruciale per il turismo di prossimità e il “mordi e fuggi”. Un’annata turistica che, dopo un inizio promettente, ha subito un brusco e inaspettato stop.
Le ragioni di un calo inatteso
Dopo un maggio e un giugno positivi, il settore turistico ligure riponeva grandi speranze in luglio, mese per eccellenza delle vacanze al mare. Purtroppo, il meteo non è stato clemente. A penalizzare le presenze non sono state le temperature, che sono rimaste nella media, ma la pioggia, che ha colpito regolarmente nei fine settimana, impedendo di fatto ai turisti di godersi la spiaggia e il mare. L’affermazione di Enrico Schiappapietra, che parla di un “danno” notevole, testimonia la frustrazione di chi vive di turismo stagionale e si trova a fare i conti con un fattore imprevedibile e incontrollabile come il clima.

L’impaziente attesa di agosto
Con i dati negativi di luglio in mano, la speranza di tutti gli operatori del turismo è ora rivolta al mese di agosto. Le previsioni meteo, per fortuna, sembrano essere più incoraggianti, con l’attesa di un mese caratterizzato dal sole e da condizioni climatiche più favorevoli. Agosto rappresenta, infatti, l’ultima chance per recuperare le perdite e chiudere la stagione estiva con un bilancio più equilibrato. La sfida per gli operatori non sarà solo quella di accogliere i turisti, ma di offrire loro un’esperienza di qualità che li spinga a tornare, nonostante la sfortunata esperienza di un luglio troppo piovoso.
Il fattore climatico e la nuova sfida del turismo
Il calo di presenze in Liguria a luglio offre uno spunto di riflessione sul futuro del turismo. In un’epoca segnata dal cambiamento climatico, il settore turistico non può più affidarsi solo alle condizioni meteo. Gli operatori e le istituzioni dovranno pensare a strategie più innovative per attrarre visitatori, offrendo servizi e attività che non dipendano esclusivamente dal bel tempo. Pensare a un turismo che valorizzi l’entroterra, la cultura, la gastronomia e le attività al coperto può diventare la chiave per superare la “maledizione” del maltempo. Il futuro del turismo ligure dipenderà dalla sua capacità di adattarsi a questa nuova realtà, trasformando un potenziale problema in un’opportunità di crescita e diversificazione.